Scuola

Abilitazione concorso straordinario: serve decisione entro il 24 luglio

Si va verso il ‘no’ all’abilitazione per i vincitori del concorso straordinario. Non c’è ancora la ratifica ufficiale da parte del Miur, che sembra orientato a non accogliere le richieste dei sindacati che in merito hanno sollevato la questione in maniera ufficiale.

Non è una decisione semplice quella che deve prendere il Ministero. Il rischio è di finire in tribunale. In primis, andrebbe chiarito il numero di anni necessario per assumere i docenti interessati.Abilitazione concorso straordinario: serve decisione entro il 24 luglio

Questione diventata prioritaria

Sembrava un argomento marginale rispetto alla più attuale questione relativa alle graduatorie terza fascia ata. Ma alla fine il caso è montato e diventa sempre più pressante in considerazione della contemporaneità con l’apertura dell’istanza per la formazione degli elenchi aggiuntivi alla prima fascia GPS. Formazione riservata a quei docenti che conseguiranno l’abilitazione o la specializzazione sostegno entro il 31 luglio.

La domanda che si pongono i docenti vincitori del concorso straordinario è se possono essere reputati abilitati a tutti gli effetti. Al momento l’abilitazione è riservata solo a chi ha superato il periodo di prova.

Addio al requisito dei 24 Cfu

Al momento la regola vuol che i docenti conseguono l’abilitazione quando ottengono la conferma in ruolo.

Ma nel frattempo è sopraggiunto il Decreto Sostegni bis, che ha cancellato l’elenco non graduato dei docenti che avevano superato la prova con almeno 56/80, non risultavano quindi vincitori e non rientravano nei posti a bando. Ma che potevano comunque conseguire l’abilitazione.

Con il decreto Sostegni bis si detto addio al requisito dei 24 CFU, e del percorso di abilitazione per i docenti con una supplenza almeno al 30 giugno.

Il problema è anche temporale: la scadenza per l’iscrizione negli elenchi aggiuntivi alla prima fascia GPS è fissata per il 24 luglio, dunque per quella data dovrebbe arrivare una risposta del ministero. O quantomeno una sospensione del termine o una proroga.