Vacanze di Natale, le scuole chiuderanno prima? “Recuperiamo a giugno”
Le prese di posizione del ministro Bianchi e del sottosegretario Sasso non lasciano spazio a dubbi: da parte del ministero non c’è alcuna intenzione di procedere alla chiusura anticipata delle scuole in vista delle feste natalizie per scongiurare il pericolo di un’impennata di contagi a ridosso delle festività natalizie. E la Asl Lazio chiarisce, o meglio smentisce, di non aver fatto mai una simile richiesta al Governo.
La proposta di Uil Scuola
E allora proprio nessuno voleva le vacanze di Natale anticipate, studenti a parte? Qualcuno c’è: è Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, convinto che “sarebbe utile anticipare la chiusura delle scuole durante le feste natalizie, come si pensa di fare nel Lazio, a causa della recrudescenza dei contagi e per consentire al personale scolastico ed agli studenti di vaccinarsi in modo tranquillizzante, non vessatorio”.
In realtà, come detto non è vero che dal Lazio sono giunti segnali in tal senso: “Nel Lazio non è prevista alcuna chiusura anticipata delle scuole, le lezioni proseguiranno regolarmente secondo il previsto calendario scolastico”. Lo ha specificato in una nota l’assessore alla Scuola della Regione Lazio, Claudio Di Berardino: “La situazione epidemiologica nella nostra regione, che è bene ricordare si trova in zona bianca, non comporta ulteriori misure di restrizione. Come Regione continuiamo a lavorare per garantire a studentesse, studenti, insegnanti e personale scolastico un’attività in presenza in completa sicurezza”.
La smentita delle Asl
Sempre nella mattinata di oggi è arrivata dal Lazio una precisazione dai direttori generali delle Asl Roma 1, Angelo Tanese; Roma 4, Cristina Matranga; Roma 6, Narciso Mostrada; Viterbo, Daniela Donetti; Latina, Silvia Cavalli, in cui assicurano che “non hanno mai richiesto ai Prefetti di andare a chiusure anticipate delle scuole”.
“La situazione è costantemente monitorata e ogni azione deve essere proporzionale all’andamento della curva epidemiologica che vede il nostro territorio in zona bianca dove non sono previsti ulteriori misure di restrizione. Oggi la priorità è correre velocemente con la campagna di vaccinazione che parte domani”, hanno aggiunto.
Dunque, al momento nessuna speranza. Come aveva già specificato il Ministro dell’Istruzione Bianchi: “Chiarisco immediatamente: nessuno ha mai pensato di alterare l’orario e il programma che avevamo dato”. E ancora: “Sarà quello che avevamo definito. Non ci sono né accorciamenti né allungamenti. Facciamo come abbiamo fatto sempre”.
Recuperare a giugno
Come detto al momento resta solo Pino Turi di Uil scuola a essere convinto che sarebbe invece una misura utile: Secondo il sindacalista “i venti giorni di tempo previsti per vaccinarsi dall’invito del dirigente sono pochi e l’anticipazione delle vacanze di Natale farebbe da deterrente agli alibi al personale che pur di non farlo intende ricorrere ad escamotage con le prenotazioni che non sono istantanee”.
“I giorni persi in caso di anticipazione delle vacanze di Natale potrebbero essere recuperati a giugno, quando la situazione dei contagi sarà più sotto controllo. Siamo in attesa di istruzioni da Ministero – conclude – come al solito tardive perché arrivano come al solito a ridosso o dopo la scadenza“.
Contrari alla chiusura anticipata anche i presidi, almeno ufficialmente: “Non capisco quando il Lazio dovrebbe anticipare la chiusura delle scuole e quando ce lo dovrebbe comunicare, dal momento che tra poco più di una settimana termineranno le lezioni”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli, che su una chiusura anticipata nel resto del Paese afferma: “I giorni di scuola persi sono già stati troppi. Sono d’accordo con il Governo. Non è il caso di studiare come perderne altri da recuperare a giugno, quando si fa la corsa a finire prima”.
Scuola priorità assoluta
A spegnere ogni entusiasmo dei ragazzi ci aveva pensato già il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso: “Leggo da più parti ipotesi di chiusura anticipata delle scuole e conseguente dad per i nostri studenti: falso“, ha affermato Sasso. Che poi ha aggiunto: “A chi auspica interruzioni della didattica in presenza rispondo con fermezza che la continuità della didattica in presenza sarà preservata e che la percentuale delle classi che ad oggi sono costrette alla didattica a distanza è assai ridotta: non più del 5% a livello nazionale. Non c’è ragione dunque oggi per causare una ulteriore deprivazione ai danni dei nostri ragazzi“.
“La scuola deve avere la priorità assoluta. Ad oggi non abbiamo mai parlato di chiusura degli istituti prima di Natale”. Lo dice a ilfattoquotidiano.it Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e da marzo 2021 coordinatore del Comitato tecnico scientifico.