Scuola

Educazione motoria alla primaria: spariscono i fondi, riforma a rischio

Alla fine è sempre una questione di soldi. Le buone intenzioni del Governo che avevano istituito la riforma dell’educazione motoria alla primaria rischia di terminare prima del suo inizio, o comunque di partire in ritardo. Il motivo? Mancanza di fondi. La riforma dell’educazione motoria alla primaria era stato uno dei fiori all’occhiello della recente Legge di Bilancio per quel che concerne le novità inerenti la scuola.

Un segnale importante

Una innovazione importante, un segnale di attenzione alla cura del corpo e all’educazione allo sport fin da piccoli mediante l’introduzione di docenti specializzati per le ore di educazione motoria alla scuola primaria sponsorizzata dal Ministero dell’Istruzione e dalla Sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali.

Dopo l’entusiasmo iniziale, però la realtà ha preso il sopravvento dopo che ci si è resi contro della situazione dei finanziamenti per la riforma. Lo hanno sottolineato i parlamentari del M5S, Simone Valente e Virginia Villani.

Nella prima versione della manovra l’articolo 109 al comma 8 prevedeva gli stanziamenti necessari: 29,1 milioni per l’anno 2022; 116 milioni di euro nel 2023; 169,49 milioni nel 2024; 171,94 milioni nel 2025 andando sempre più ad aumentare fino al 2033.

Introduzione poco omogenea degli insegnanti

Nella versione finale dell’articolo 109, invece non ci sono più le cifre apparse nel comma 8 mentre al comma 2 spunta la citazione: “Nel limite delle risorse finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente nonché di quelle di personale”.

Questo comporta che l’assunzione dei docenti specializzati sarà subordinata ai pensionamenti e agli esuberi. Il rischio è una introduzione poco omogenea sul territorio nazionale della riforma dell’educazione motoria.

Valente spiega: “L’attuale testo in Manovra non prevedendo alcuno stanziamento di risorse, non garantisce affatto l’introduzione di queste figure professionali in tutte le classi quinte d’Italia. Si rischiano così diseguaglianze nella formazione degli alunni”.

Concorso abilitante

Virginia Villani: “Abbiamo interloquito più volte con la sottosegretaria che ha persuaso Draghi dell’importanza di questo investimento ma alla fine rischiamo che questo progetto diventi una chimera”.

Ricordiamo che il concorso per diventare insegnanti di educazione motoria alle primarie sarà abilitante, quindi l’aspirante che supera le prove acquisisce l’abilitazione all’insegnamento di ed. motoria alla primaria.

Ci saranno delle prove e le graduatorie saranno formate con i punteggi di prove + titoli. Le graduatorie hanno validità annuale ed in ogni caso perdono efficacia con l’approvazione delle graduatorie riferite al successivo concorso.