Vaccino obbligatorio docenti e Ata: l’inghippo dei cinque giorni di tempo
L’obbligo vaccinale per docenti e Ata è in vigore e iniziano i primi problemi per i dirigenti scolastici che devono provvedere al controllo della regolarità del piano vaccinale individuale dei dipendenti della scuola e all’eventuale sostituzione di coloro i quali non dovessero essere in grado di mostrare adeguata certificazione. Il tutto cade in un periodo particolarmente complicato, a ridosso delle festività natalizie, cosa che rende ancora più difficile il reperire supplenti per un periodo di tempo assolutamente incerto.
Difficile reperire supplenti disponibili
Ricordiamo infatti che in seguito alla sospensione per mancata vaccinazione, il dipendente può tornare immediatamente al proprio posto di lavoro non appena si mette in regola. Cosa che comporta assoluta incertezza da parte dei supplenti, con il dirigente scolastico impossibilitato a dare una tempistica minima certa (al contrario di quanto avveniva con il Green Pass scuola, che prevedeva supplenze di minimo 15 giorni).
Chi non adempirà agli obblighi di legge, sarà sospeso e sostituito dai supplenti. Che non potranno però essere contatati prima di cinque giorni, lasso si tempo che il dipendente scolastico ha a disposizione, dal momento della richiesta da parte del dirigente scolastico, per dimostrare di essere in regola.
Cosa si può fare nei cinque giorni di tempo
Durante questi giorni il dipendente può continuare a recarsi al lavoro regolarmente, percependo lo stipendio. Fino a quel momento si può sostituire solo chi è assente per altri motivi.
Al momento, in alcune zone d’Italia, molti dipendenti della scuola stanno ricorrendo alla malattia, nonostante nei cinque giorni previsti per presentare al dirigente scolastico la regolarità dello stato vaccinale, il lavoratore può recarsi a scuola regolarmente.
Le proteste dei sindacati
Proprio su questo tema, il sindacato Flc Cgil, sollecita il Governo:
“Restano ancora dei punti di incertezza gestionale, in particolare sull’utilizzo in altri compiti del personale non obbligato a vaccinarsi e sugli obblighi del personale assente per malattia. In assenza di specifici chiarimenti e indicazioni operative, per la FLC CGIL resta valida la soluzione già adottata tramite intesa nazionale e in applicazione della norma che prevede, per il personale docente e Ata che si trovi in tale condizione, l’utilizzazione in altri compiti e la possibilità di ricorrere a lavoro a distanza laddove il tipo di prestazione lavorativa lo consenta“.