Sciopero scuola 22 dicembre 2021: in alcune regioni vacanze di Natale anticipate
Nuovo sciopero per il mondo della scuola a ridosso delle feste di Natale: le Confederazioni CSLE Comparto scuola e CO.NA.L.PE. hanno proclamato “uno sciopero di tutto il personale docente ed Ata, a tempo determinato e indeterminato, per l’intera giornata del 22 dicembre 2021”. Per molte regioni questo sciopero vorrebbe dire la chiusura anticipata delle scuole, di fatto, con un giorno di anticipo, considerato che in molte zone di Italia l’ultimo giorno di lezione sarebbe stato proprio il 22 dicembre. Le Regioni in cui il 22 sarebbe stato l’ultimo giorno di lezione sono: Lombardia, Trentino, Valle d’Aosta, Campania, Molise, Emilia Romagna, Sicilia, Umbria.
Garanzia dei servizi pubblici essenziali
Lo sciopero è stato comunicato dal ministero dell’Istruzione con la nota 54613 del 16 dicembre. Il diritto di sciopero, ricorda il MI, va esercitato in osservanza delle regole e delle procedure fissate dalla citata normativa.
Affinché siano assicurate le prestazioni relative alla garanzia dei servizi pubblici essenziali, così come individuati dalla normativa citata, codesti Uffici, ai sensi dell’articolo 2, comma 6 della legge suindicata, sono invitati ad attivare, con la massima urgenza, la procedura relativa alla comunicazione degli scioperi alle istituzioni scolastiche e, per loro mezzo, ai lavoratori.
Organico Covid e aumento stipendi docenti
Le motivazioni dello sciopero non sono state ancora rese note, ma è possibile che siano riconducibili ai motivi ormai noti e rafforzati dalle decisioni sui fondi stanziati dal Governo nella Legge di Bilancio che appaiono del tutto insufficienti nei confronti delle azioni indispensabili che i sindacati avevano indicato.
Su tutti emerge l’aver stanziato solo 100 milioni per l’organico Covid Ata, che così potrà essere rinnovato soltanto per circa il 50%. Questo comporterà il licenziamento di un numero altissimo di dipendenti della scuola appartenenti al suddetto organico, oltre a mettere in difficoltà i dirigenti scolastici e le scuole dove questo personale verrà inevitabilmente meno.
Aumento insufficiente
Delusione anche per quel che concerne il fondo di valorizzazione docenti: il maxiemendamento che il Governo ha presentato in Commissione Bilancio assegna altri 60 milioni per la valorizzazione del personale docente. Meno del previsto, poco più della metà rispetto a quanto auspicato (100 milioni per gli stipendi).
Questi 60 milioni si sommano al precedente stanziamento di 240 milioni previsto dal disegno di legge presentato dal governo. Parliamo di un aumento di 12 euro a lavoratore che si vanno a sommare agli 87-90 euro lordi già stanziati per il rinnovo contrattuale. Se è vero che si raggiunge, anche se in maniera risicata, l’auspicato aumento a tre cifre chiesto dai sindacati, è altrettanto vero che si tratta di un aumento che non può soddisfare i docenti.
La scuola è diventata una fabbrica privata perché nn c’è controllo ed i presidi gestiscono a secondo i loro tornaconti . Automaticamente capita che subiscono dipendenti onesti e lavoratori Quindi si lavora in un clima esasperante.