Carta del docente precari: diritto anche agli arretrati?
La Carta del docente per i precari potrebbe diventare realtà dal 2022: dipenderà tutto dalla decisione della Corte di Giustizia Europea in seguito al parere del Tribunale di Vercelli che ha proposto domanda di pronuncia pregiudiziale sulla questione carta del docente e discriminazione sussistente con il personale precario.
Il ricorso della docente di Biella
Se la carta docente per i precari dovesse diventare realtà, bisognerà ringraziare una docente di Biella, Valentina Sitzia, che con l’aiuto dell’avvocato Giovanni Rinaldi e di Anief Biella ha fatto causa per il riconoscimento della carta del docente anche al personale precario.
La centralità del ricorso sta nel veder riconosciuto il diritto all’aggiornamento e la formazione professionale anche per chi non ha ancora ottenuto l’immissione in ruolo.
Diritto all’aggiornamento professionale
Ora bisognerà attendere per la pronuncia della Corte di Giustizia Europea circa otto mesi. C’è speranza quindi che la decisione arrivi prima dell’estate. Se la carta docente dovesse essere estesa anche ai precari, sarebbe una novità importante per tutti coloro i quali, nonostante il loro lavoro nel mondo della scuola pilastro della didattica, non hanno mai visto riconosciuto il loro diritto all’aggiornamento professionale che il bonus di 500 € aiuta ad effettuare.
Nel 2016, il Tar del Lazio negò questo diritto. La questione è diventata di stretta attualità nel 2020 con la pandemia che ha costretto molti docenti precari ad acquistare materiale informatico per svolgere l’attività della didattica a distanza.
Se verrà estesa ai precari, ci sarà anche il maxi risarcimento
Se dovesse essere riconosciuto questo diritto nei confronti dei precari da parte della Corte di Giustizia Europea, si aprirebbero nuovi scenari. Perchè non solo la carta docenti verrebbe messa a disposizione dei docenti con contratto a tempo indeterminato dal 2022 in poi, ma ci sarebbe anche la possibilità di ottenere un maxi risarcimento per gli arretrati che, secondo le stime, si aggirerebbe intorno agli 800 milioni.
Il computo del risarcimento individuale sarà poi da effettuare in base al numero di anni in cui si è stati precari e in cui sia avrebbe avuto diritto alla carte del docente ma lo Stato non lo ha riconosciuto.