Personale Ata covid, proroga mancata: cosa si rischia adesso
I 100 milioni stanziati dal Governo nella Legge di Bilancio 2022 non sono sufficienti a coprire i rinnovi di tutto il Personale Ata Covid. Questo è ormai evidente, così come è evidente che non sarà semplice per i dirigenti scolastici, qualora dovesse spettare, come sembra, a loro il compito, scegliere a chi rinnovare il contratto e chi lasciare a casa.
Danno per i dipendenti, ma anche per le scuole
Ma c’è anche l’altro aspetto del mancato rinnovo di oltre la metà dell’organico Covid, e cioè quello delle scuole. Se a primo impatto il danno maggiore può sembrare quello subito dai diretti interessati, un danno altrettanto rilevante sarà quello che subiranno le scuole. “Gli stanziamenti per la scuola previsti nell’attuale versione della Legge di bilancio sono insufficienti a garantire tutto il personale assunto per l’emergenza pandemica”: così Vittoria Casa, presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione.
Si rischia il ritorno alla Dad
Già qualche settimana fa molti dirigenti scolastici avevano avvertito: se non ci sarà il rinnovo dei contratti Covid per il personale Ata, molte attività della scuola da gennaio 2022 saranno a rischio, a cominciare dal tempo pieno. Forse non si arriverà alle minacce eccessive di alcuni presidi che hanno paventato una chiusura delle scuole. Ma è comunque il termometro di una situazione incandescente: “Si rischia così di lasciare gli istituti scolastici senza il supporto necessario per garantire lo sdoppiamento delle classi, il distanziamento tra studenti e la didattica in presenza; tutto ciò in un contesto di forte risalita dei contagi. Si tratta di uno scenario preoccupante, compatibile solo con l’accettazione di una intollerabile prospettiva di ritorno alla Dad”, aggiunge.
Per i docenti nessun rischio rinnovo
La soluzione sembra di difficile reperimento. I fondi messi a disposizione non sono sufficienti a coprire tutti i rinnovi dei contratti fino a giugno 2022. I 100 milioni stanziati sono meno della metà di quelli che sarebbero serviti. Per i docenti invece sono stati stanziati 300 milioni, che basteranno fino alla fine dell’anno scolastico per il contingente Covid insegnanti. “Occorre prorogare fino a giugno i contratti di tutti i lavoratori assunti per l’emergenza pandemica, prevedendo la distribuzione dei fondi disponibili sulla totalità dell’organico e considerando l’opportunità di ulteriori stanziamenti” conclude Vittoria Casa.