Scuole chiuse dopo Natale: variante Omicron e festività mix esplosivo
L’incidenza della variante Omicron sulla curva dei contagi è ancora difficile da quantificare, e per questo non si può escludere che le scuole possano restare chiuse dopo la fine delle vacanze di Natale. Se l’ipotesi di chiuderle prima, anticipando le vacanze di Natale è stata scongiurata, la possibilità che si possa prolungarle, ricorrendo alla dad, non si può escludere del tutto.
Variante e feste di Natale: mix esplosivo
Un vero e proprio incubo dopo una prima fase di anno scolastico tutto sommato proseguito senza troppi intoppi. Ma l’incognita della variante Omicron, unita agli assembramenti in famiglia e nei locali che produrranno le feste di Natale, potrebbe creare un mix esplosivo in termini di aumento della curva dei contagi.
Per questo il Governo, di concerto con il Ministero dell’Istruzione e della Salute, non esclude alcuna possibilità. L’ipotesi Dad per questo non è affatto esclusa: bisognerebbe tenere le scuole chiuse dopo Natale. Ma questo non si trasformerebbe in un prolungamento delle vacanze per gli alunni, che sarebbero chiamati a un ritorno alle attività scolastiche da casa.
La situazione sta peggiorando
L’allarme arriva dai presidi: «È chiaro che la situazione in generale stia peggiorando, lo dicono i dati nazionali. Non dispongo di dati ufficiali sulle scuole, siamo rimasti a quello delle 10mila classi in dad su 400mila, ma credo che negli ultimi giorni il numero sia aumentato». dice Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi.
«Bisogna dire – ammette Giannelli – che siamo ancora lontani dai numeri dell’anno scorso. La speranza è che si riesca a fermare questa nuova variante. La scuola finora sta facendo il suo dovere rispetto a tanti altri settori».
Ipotesi Green Pass studenti
Non c’è solo la didattica a distanza nei pensieri del Governo per contrastare la pandemia crescente tra i più giovani e in continuo diffondersi nelle scuole. C’è anche l’ipotesi, ben più invasiva dal punto di vista sociale, del Green Pass per gli studenti: «Io vedo delle grosse difficoltà, dice Giannelli -. Il problema è la tempistica. Se noi diciamo da un giorno all’altro che diversi milioni di bambini-ragazzi devono vaccinarsi, in quanto tempo devono ottenere il green pass? Se dobbiamo fare i tamponi a tutti non abbiamo le strutture necessarie per farli. Se non si fa prima una stima realistica della capacità di smaltimento di queste misure e verifiche, si rischia di fare un buco nell’acqua. Se si dice che serve il green pass e i ragazzi non fanno in tempo, che succede? Non vengono a scuola? Tutto ciò va coniugato con il tema del diritto allo studio. Non possiamo rischiare che milioni di ragazzi tornino in dad».