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Organico Covid Ata: proroga per tutti, ma fino al 31 marzo 2022

Se i fondi attualmente stanziati dal Governo per la proroga dei contratti dell’organico Covid Ata fino a giugno 2022 non bastano per tutti i dipendenti, la soluzione potrebbe essere prorogare fino al 31 marzo, in attesa di nuovi fondi. I 100 milioni messi a disposizione dal Governo non possono coprire nemmeno la metà dei rinnovi del contingente Covid Ata attualmente assunto con contratto fino a fine anno. Dunque la scuola italiana si trova davanti a un bivio: rinnovare fino a giugno meno della metà dei contratti o ridurre l’estensione dei rinnovi, mantenendo però in organico tutto il contingente.

Non solo rinnovo: anche pagamento stipendi arretrati

Uil Scuola sottolinea come il Personale Ata continui a essere protagonista di criticità di difficile risoluzione: “Alla complessa vicenda della proroga dei contratti Covid del personale ATA, messi pericolosamente a rischio dall’esiguità dei fondi a disposizione delle scuole, si aggiunge ora una nuova criticità: il ritardo nel pagamento degli stipendi”.

Forze politiche e sindacali si sono battuti nelle scorse settimane per garantire la prosecuzione dei contratti, ma il risultato è stato parziale: “Sul primo aspetto, continua il pressing sulle forze parlamentari per assicurare la proroga a tutto il personale in servizio sin dal mese di settembre (22.000 circa), anche al fine di garantire il rispetto della profilassi Covid all’interno delle scuole che sono nuovamente alle prese con la diffusione del contagio. Pochi i 100 milioni di euro stanziati con un emendamento specifico in via di approvazione. Ne occorrerebbe almeno il triplo”, spiega Pino Turi.

Una guerra tra poveri

Una soluzione sarebbe quello di investire i soldi disponibili non per il rinnovo fino a giugno di una parte dei contratti, ma per il rinnovo di tutti i contratti fino a marzo. In questo modo, secondo Uil Scuola si può “evitare di scatenare una guerra tra i poveri, scaricando sui dirigenti scolastici il compito di decidere a chi prorogare i contratti e chi mandare a casa, più opportuno concedere la proroga a tutti sino al 31 marzo (data finale dell’emergenza sanitaria). Servirebbe poi l’impegno a reperire le risorse per finanziare l’ulteriore proroga fino alla conclusione dell’anno scolastico con un nuovo provvedimento legislativo”.

Dipendenti nell’incertezza

Non solo il problema del rinnovo. An segnalazioni da molte scuole del territorio da cui risulta che un gran numero di personale ATA, sempre contrattualizzato con i fondi Covid, non ha – a tutt’oggi – percepito lo stipendio. In molti casi si tratta di lavoratori fuori sede che devono far fronte alle spese di vitto alloggio proprie e dei familiari che li hanno seguiti. Una incertezza che è destinata a durare ancora per giorni, la Legge di Bilancio verrà approvata a fine anno, grava sulla serenità dei lavoratori con sempre meno certezze sul proprio futuro”.

“Una situazione surreale – denuncia la Uil Scuola – frutto di scelte sbagliate e irrispettose finanche della dignità delle persone a cui vengono richiesti sacrifici continui, senza nessuna garanzia di futuro. La scuola miliardaria del PNRR deve essere inclusiva non solo per gli studenti, ma anche per il suo personale”.