Proroga dei contratti Covid Ata: beffa per 14mila dipendenti scuola
La proroga dei contratti Covid Ata passa dalla manovra 2022, finalmente arrivata in aula al Senato. Le lungaggini degli ultimi giorni avevano fatto temere il peggio, con il rischio di un rinvio che avrebbe potuto far saltare gli emendamenti, a cominciare da quelli che riguardano il mondo della scuola, molto attesi. Finalmente è arrivato il via libera dalla Commissione Bilancio di palazzo Madama, che consente alla scuola, in attesa dell’approvazione definitiva, di guardare con ottimismo a una serie di novità.
Fondi insufficienti
Sono misure che si aggiungono alle misure precedentemente note proposte dal Governo e che, va detto, in molti casi risultano ampiamente insufficienti rispetto alle aspettative dei diretti interessati e dei sindacati.
Una di queste misure, una delle più controverse, senza dubbio quella che riguarda il rinnovo dei contratti inerenti l’organico Covid per il Personale Ata. Se lo stanziamento di altri 100 milioni in manovra per consentire la proroga fino a giugno degli incarichi temporanei del personale Ata della scuola legati all’emergenza Covid può essere considerato un successo, considerato che in prima battuta il loro rinnovo era stato completamente escluso, non si può non notare come i fondi siano insufficienti a coprire la totalità dell’organico attualmente assunto.
Nessun problema per i docenti
L’emendamento del governo alla manovra depositato in commissione Bilancio del Senato consente di sommare questi 100 milioni ai 300 previsti dal testo originario del Ddl di bilancio che aveva disposto lo stesso prolungamento per i docenti. Per i docenti i fondi sono sufficienti a garantire una copertura totale del contingente fino a giugno.
Lo stesso non vale per gli Ata, perchè in base alla relazione tecnica allegata all’emendamento, i 100 milioni aggiuntivi per il personale tecnico e amministrativo della scuola, permette di coprire nel periodo da gennaio a giugno 2022 circa 7800 contratti a tempo determinato per i collaboratori scolastici, considerando il costo medio mensile lordo di circa 2.115,65 euro per ogni contratto. Tutti gli altri lavoreranno ancora per qualche giorno, poi da gennaio resteranno a casa. E il compito di decidere chi “si salva” spetterà ai dirigenti scolastici. E non sarà un compito facile.