Scuola

Quando si torna a scuola dopo le vacanze di Natale: decisioni in continua evoluzione

Molti pareri contrari, pochissimi a favore. Ma la proposta del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri di prorogare le vacanze di Natale resta inevitabilmente in piedi. I giorni si potrebbero poi recuperare a giugno. Tutto dipenderà dal numero dei contagi. Se adesso è semplice dire che la scuola in presenza va salvaguardata, altrettanto potrebbe non essere farlo se i contagi dovessero arrivare a quota 100mila al giorno.

I pareri contrari

Uno dei pochi a essere d’accordo è stato Giorgio Palù, virologo dell’università di Padova e presidente dell’Aifa: “Se dobbiamo allungare il periodo delle vacanze? Sì se c è la possibilità di recuperarle successivamente”.

Diametralmente opposto il parere del Ministro Bianchi: “È sbagliata la misura di prolungamento delle vacanze natalizie, la scuola è il comparto della nostra società che con più passione e capacità ha risposto all’invito alla vaccinazione”. “Allo stato attuale, su base nazionale, i positivi dentro alle scuole sono ancora un numero limitato, ben sotto all’1%, come le classi in quarantena – 10mila ma su 400mila – spiega – il problema è cosa accade fuori scuola”.

Ha fatto eco al ministro dell’istruzione il presidente del Consiglio Mario Draghi: “Domani non valuteremo il prolungamento delle vacanze scolastiche, il ministro Bianchi è stato chiaro nelle scorse ore”. “Sono consapevole delle sofferenze dei giovani a causa delle restrizioni faremo di tutti per evitare che quella esperienza della didattica a distanza si ripeta”. E ancora: “occorre prendere precauzioni, la prima cosa da fare è uno screening negli istituti, e su questo Figliuolo si è messo al lavoro, poi serve il testing e la vaccinazione di tutti, e anche dei bambini oggi”.

Chi è più prudente

Dello stesso avviso la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia, che in un’intervista ad Orizzonte Scuola ha detto: “Al momento il numero di classi in dad è aumentato ma è ancora basso, segno che le misure di sicurezza e di prevenzione funzionano. Il sottosegretario Sileri in realtà non ha parlato di un ricorso generalizzato alla misura di posticipare il rientro dei ragazzi dopo le feste, ma che bisogna valutare in base ai dati disponibili e vagliare le possibili soluzioni da percorrere. Dunque se in casi specifici e circoscritti posticipare il rientro può essere ritenuto utile, allora può essere una soluzione da valutare. Ma al momento non è una misura all’ordine del giorno”.

Più prudente Antonello Giannelli, presidente ANP, secondo cui “è una decisione di ordine sanitario che va presa dall’autorità sanitaria ad esito dell’analisi su ciò che sta accadendo. Al momento non è da considerare alcuna chiusura generalizzata che sarebbe un lockdown per la scuola, ammesso ovviamente che le autorità sanitarie non lo reputino opportuno“, è “necessaria attenzione, ma non più di tanta preoccupazione perché la situazione rispetto all’anno scorso è notevolmente migliore grazie alla positiva influenza delle vaccinazioni che tiene basso il numero dei contagi”.

Le possibilità delle Regioni

Da tenere presente che le Regioni potrebbero muoversi in autonomia prolungando il calendario delle vacanze scolastiche, uniformando il rientro al 10 gennaio (come già stabilito da qualche regione, come la Puglia), sacrificando di fatto solo il 7 gennaio ma guadagnando in un colpo solo tre giorni, che potrebbero comunque contribuire a stemperare eventuali focolai.