Scuola

Rientro a scuola il 10 gennaio 2022: l’ipotesi al vaglio delle Regioni

Se a livello governativo l‘ipotesi di una ripresa delle lezioni dopo l’Epifania a gennaio con didattica a distanza sembra essere scongiurata, a meno di evoluzioni catastrofiche della pandemia durante e subito dopo le feste di Natale, la possibilità di un prolungamento delle vacanze per gli studenti, anche se breve, resta in piedi.

Tutti a scuola il 10 gennaio

La decisione in questo caso potrebbe essere non più a livello di Governo ma a livello locale, o meglio regionale, con modifiche del calendario scolastico in base all’autonomia. Qualche giorno in più di vacanza potrebbe fare comodo, a stemperare gli effetti potenziali delle festività natalizie degli assembramenti. In questo senso, si tratterebbe di una soluzione di fatto indolore favorita dal calendario di gennaio, che prevede il rientro a scuola subito dopo l’Epifania cadere il 7 gennaio, di venerdì.

Proprio la collocazione di questa data, unita al fatto che molte scuole praticano la settimana corta, e dunque sabato comunque non si torna a scuola, potrebbe suggerire di uniformare tutti i calendari regionali spostando la data del rientro direttamente al 10 gennaio, di lunedì. Cosa che tra l’altro è già prevista in alcune Regioni, come la Puglia, il Piemonte o la Campania e singole realtà locali.

Decisioni in base all’andamento dei contagi

Nei prossimi giorni dunque anche le altre Regioni potrebbero decidere di concedere questo breve prolungamento delle vacanze, anche sulla base dei dati epidemiologici delle diverse zone. Una soluzione che potrebbe dare anche un piccolo aiuto al settore turismo, considerato che consentirebbe a molte famiglie di programmare un ulteriore weekend, magari sulla neve, proprio sfruttando questo ulteriore ponte che si verrebbe a creare tra 6 gennaio e 9 gennaio.

Gli enti locali che dovessero adottare questo calendario, non dovrebbero poi provvedere ad alcun recupero né da parte del personale docente né a favore degli studenti. Si tratta in ogni caso di una decisione che verrà presa più avanti, probabilmente a ridosso di fine anno quando l’andamento dell’epidemia darà indicazioni più precise. La priorità è assicurare la didattica in presenza e far perdere ai ragazzi meno giorni di scuola possibile. Compatibilmente però con le esigenze sanitarie e l’evoluzione dei contagi.