Scuola

Pensione anticipata docenti e Ata: nel 2022 si allarga la platea di chi esce a 63 anni

Dal prossimo anno per i docenti e personale ata sarà più semplice accedere alla pensione anticipata. La platea si allarga e vede aggiungersi ai maestri della scuola dell’infanzia, dal 2022, anche i docenti dalla scuola primaria e dell’infanzia. Per questa categoria sarà possibile dal prossimo anno accedere al pensionamento anticipato. La stessa opportunità sarà data ai collaboratori scolastici dello stesso ciclo.

Anticipo pensionistico esteso

La novità è resa possibile dal fatto che verranno inclusi enlla categoria dei lavoratori che svolgono mansioni usuranti. Questo darà loro diritto di accedere all’anticipo pensionistico Ape Sociale. Il provvedimento è stato incluso nella Legge di bilancio che sarà a breve approvata alla Camera, e che introduce novità interessanti in tema di pensionamento.

Dal 2022 dunque i maestri della scuola d’infanzia e primaria e gli ausiliari in servizio nel medesimo ciclo di studi, potranno andare in pensione a patto che abbiano raggiunto il traguardo di almeno 63 anni di età e 30-36 anni di contributi. Percepiranno un assegno ponte sino al raggiungimento dei requisiti per la pensione piena a 67 anni.

Riconoscere a tutti il lavoro usurante e gravoso

Il sindacato Anief accoglie con soddisfazione questa nuova misura, perch consente di allargare l’ambito delle categorie che accedono all’Ape Sociale. Ma non basta. L’auspicio è che il medesimo trattamento pensionistico del personale delle forze armate sia riservato a quello scolastico.

Tutto ciò che ruota attorno al mondo della scuola, secondo Anief, dovrebbe essere ricompreso tra i lavori usuranti e gravosi. Dunque dovrebbero avee diritto al’Ape sociale i lavoratori, docenti e Ata di tutti gli ordini di scuola, considerando anche che “dai più recenti dati OCSE si evince che i nostri docenti sono i più anziani non solo tra i Paesi sviluppati rispetto all’Europa ma anche a tutto il mondo: ben il 58% dei docenti italiani, tra elementari e superiori, ha più di 50 anni, contro una media OCSE del 34%”.

Norma ancora discriminante

“Quello che non si comprende – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è con quale criterio si decide che un docente che insegna ad alunni fino ad 11 anni svolge un lavoro usurante, mentre per un collega della secondaria che svolge il medesimo lavoro con gli stessi alunni ma con uno o più anni di più l’usura psico-fisica non è più contemplata. La realtà è che l’insegnamento, soprattutto se attuato in classi pollaio e condizioni generali complicate, favorise patologie mentali, fisiche e comportamentali. Come è incomprensibile come si possa pensare che il lavoro del collaboratore scolastico in servizio nella scuola dell’infanzia e primaria possa essere meritevole di anticipo pensionistico, mentre la medesima mansione svolta nella scuola media e superiore non debba avere questo trattamento. In attesa di leggere le motivazioni, sperando che almeno tra il personale Ata si possa prevedere un allargamento interpretativo della norma, non possiamo non esprimere il nostro forte disappunto per l’approvazione dell’ennesima norma illogica e discriminante”.