Proroga organico Covid: le tre possibilità per rinnovare i contratti nel 2022
Nelle prossime ore se ne saprà di più circa il futuro dei 14mila appartenenti all’Organico Covid Ata a forte rischio licenziamento per fondi insufficienti a rinnovare i contratti, inseriti nella Legge di Bilancio. La situazione è confusa e in continua evoluzione, perchè sindacati e dirigenti sono sul piede di guerra, oltre ai diretti interessati, di fronte a una prospettiva inaccettabile: un taglio di due terzi del personale che le scuole non possono permettersi.
Incontro decisivo al Ministero
Oggi è prevista la convocazione dei sindacati da parte del Ministero, proprio per discutere il tema della proroga dei contratti Covid. Parteciperanno all’incontro i sindacati del comparto e quelli dell’area dei dirigenti scolastici. Si parte da una certezza: i 400 milioni stanziati per l’Organico Covid. Di questi, 300 serviranno a finanziare i rinnovi fino a giugno 2022 dei contratti dei docenti. I restanti 100 milioni non basteranno a rinnovare fino a giugno tutti i contratti Ata.
Le tre possibilità
E allora le possibilità sono tre:
1)Il Ministero vorrebbe rinnovare tutti i contratti, ma solo fino al 31 marzo, data che coincide con il termine dello stato di emergenza. Con la possibilità poi di reperire nei prossimi tre mesi i fondi necessari per arrivare alla scadenza di fine anno scolastico.
2) Prorogare i contratti dei docenti fino al termine delle lezioni e usare le risorse residue per gli altri.
3) Distribuire i 100 milioni residui alle scuole, lasciando ai dirigenti scolastici la scelta del come e per chi investirli.
L’ultima speranza
L’unica speranza che consentirebbe di rinnovare già da subito fino a giugno 2022 tutti i contratti dell’Organico Covid Ata è che ci sia un residuo dallo stanziamento fondi per l’Organico Covid del 2021 non ancora esaurito. E che potrebbe ammontare a circa cento milioni, sufficienti forse a far arrivare a ridosso dell’anno scolastico la scadenza dei contratti per tutti gli Ata. A breve ne sapremo di più.