Supplenze Covid: mancano in 100mila, docenti si possono nominare subito, Ata no
Se la riapertura delle scuole in presenza causerà un’impennata di contagi e costringerà, malgrado le speranze del Governo il ritorno alla didattica a distanza, lo si potrà scoprire solo tra qualche giorno, quando il ritorno in aula avrà causato effetti più o meno evidenti.
Curva dei contagi in appiattimento
Per il momento la curva dei contagi sembra appiattirsi, e questo significa che i contagi derivanti dal periodo delle festività natalizie iniziano a stabilizzarsi. Andamento che potrebbe rendere ancora più evidente, ma si spera di no, l’eventuale spinta fornita dalla riapertura delle scuole.
Per il momento la situazione non desta particolare preoccupazione: “È più o meno stazionario l’andamento dei contagi tra personale docente e studenti nelle scuole italiane. Numeri certi ancora non ce ne sono. Solo stime grossolane e sono sempre le stesse”.
Contagi al 10% tra il personale scolastico
Lo spiega il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli che sulle nomine del personale supplente aggiunge: “Tra docenti e personale Ata siamo sempre intorno al 10% di contagi, dunque circa 100mila persone. Gli insegnanti posso nominarli subito, gli Ata no. E questo rende le assenze dei bidelli meno tollerabili in scuole più piccole, come ad esempio le succursali dove ci sono pochi bidelli, anche soltanto uno. Ma il problema è risolvibile spostando il personale dalla centrale”.
“I dirigenti scolastici sono condizionati dalla pressione che c’è sul tema scuola. Il sindacato si è ridotto a fare l’opinionista. Ho bisogno di una controparte che sfugge, che non ha un’idea di scuola. Quando si dice che dopo due anni siamo al punto di partenza è una cosa vera”.
Sindacati delusi dal poco dialogo
E’ la posizione del segretario generale della Uil Scuola Pino Turi, esposta a Orizzonte Scuola.
“Noi per quanto ci riguarda, abbiamo fatto proposte ma non c’è stato un vero dialogo. La scuola è aperta e non si è mai chiusa. I lavoratori sono stati mandati allo sbaraglio. Hanno detto che è tutto sotto controllo ma non è mai stato vero. Il tavolo sulla sicurezza è stato aperto ad agosto ed è stato bloccato“, ha proseguito Pino Turi.
“Ci sono vessazioni nei confronti del personale – continua – che sta facendo i salti mortali. Questa non è più una professione ma una missione. Ma c’è un limite a tutto“.