Scuola

Concorso ordinario Infanzia e Primaria: è caos, il 70% dei posti andranno ancora a supplenza

L’attesa di un anno e mezzo per l’attuazione del concorso ordinario infanzia e primaria potrebbe essersi rivelata in parte vana, se si considera che il 70% dei 5.741 posti di sostegno del concorso di Primaria e Infanzia continueranno ad andare a supplenze per eccesso di selezione.

Fallimento della selezione

Lo sostiene Tuttoscuola, spiegando che si stanno rivelando un vero e proprio fallimento le modalità di scelta adottate dall’amministrazione scolastica per individuare i candidati che avrebbero dovuto occupare le decine di migliaia di cattedre di sostegno vacanti.

Si tratta di un problema che si manifesterà in maniera particolare nelle regioni del Nord: “Nelle sei regioni del Nord i candidati iscritti erano stati complessivamente 2.583, ma sono stati soltanto 902 quelli che hanno superato lo scritto, pari al 35%”. Si tratta di “un flop simile a quello del concorso STEM di quest’estate”.

Bocciati 7 candidati su 10

Bocciare 7 candidati su 10, ritenendoli nemmeno idonei, significa condannare anche la scuola italiana. Perché in alta percentuale stiamo parlando degli stessi docenti precari che già da anni insegnano nei nostri istituti, interrogano, fanno valutazioni, partecipano ai consigli di classe e interclasse, ai dipartimenti, ai collegi dei docenti, agli scrutini. Adesso, questi insegnanti vengono reputati inidonei a svolgere didattica speciale: è effettivamente un eccesso. L’abbiamo sempre detto: la sufficienza minima di sette decimi è illegittima e ora anche dannosa, perché va ad incrementare un sistema che già oggi su quasi 200mila posti totali ne assegna la metà ai supplenti e di questi la maggior parte non sono nemmeno specializzati”, sostiene Anief.

Numero chiuso per l’accesso al Tfa sostegno

“Per questo abbiamo chiesto – continua Pacifico – il numero chiuso per l’accesso al Tfa sostegno, considerando che anche il Consiglio di Stato ci ha dato ragione sostenendo che il numero dei candidati specializzare si stabilisce in base alle necessità effettive e non alle disponibilità delle Università. E per questo continuiamo a fare da tramite per i ricorsi ai giudici di competenza per salvaguardare quegli insegnanti esclusi sempre dai Tfs sostegno per il basso di posti messi a bando a dispetto delle necessità locali”.