Graduatorie, Gps e supplenze

Aggiornamento Gps: le conseguenze se slitta tutto al 2023

Le prossime settimane saranno importanti per capire se nel 2022, come previsto, ci sarà l’aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze. Un appuntamento molto atteso da tutti coloro i quali sono in graduatoria e hanno necessità di aggiornare il proprio punteggio con i nuovi titoli acquisiti. Ma anche per chi deve iscriversi per la prima volta e provare a ottenere un buon posizionamento da spendere in graduatoria, inserendo titoli, 24 CFU e servizi in proprio possesso.

Aggiornamento Gps: 700mila precari in attesa

Un appuntamento la cui importanza è data dal numero di precari coinvolti nell’aggiornamento: parliamo di qualcosa come 700mila docenti precari. Ma non si può escludere che il 2022 non si verifichi alcun aggiornamento delle graduatorie, procedura che potrebbe direttamente slittare al 2023. Questo vorrebbe dire che per quest’anno le GPS resterebbero inalterate.

Una possibilità che in molti si augurano non si verifichi, soprattutto in considerazione del fatto che il prossimo aggiornamento avrebbe comportato il tanto atteso riallineamento delle GPS e delle GAE, che avrebbe consentito di far coincidere finalmente l’aggiornamento delle due diverse graduatorie.

Malumore degli specializzati e dei neo laureati

Se l’aggiornamento delle graduatorie saltasse, comporterebbe il malumore da parte dei precari che vogliono dichiarare i servizi maturati, i titoli acquisiti, o magari cambiare provincia. Senza aggiornamento, gli specializzati non possono inserirsi a pettine, ma devono farlo in coda. Senza dimenticare che ci sono molti neo-laureati in attesa di potersi iscrivere.

Il rischio è poi che con un rinvio si debba ricorrere al solito sistema della messa a disposizione, che risolve tante problematiche ai dirigenti scolastici ma che certo dovrebbe costituire un extrema ratio e non una alternativa alle graduatorie.

Le soluzioni

Secondo la sindacalista della FLC CGIL Manuela Pascarella, intervistata da Tecnica della Scuola, “Nonostante non ci siano stati incontri formali abbiamo suggerito diverse soluzioni: potenziamento dei software usato nel 2020, visualizzazione immediata del punteggio prodotto dall’istanza, possibilità immediata di correzione in autotutela, tempi distesi per produrre le domande e termini fissati entro giugno 2022, in modo da non sovraccaricare gli uffici ad agosto”.