Scuola

Fuori dalla pandemia in 8 giorni: il modo c’è, ecco quale

Mentre il Governo discute sulla possibilità di modificare la normativa Covid per la scuola, con i casi sempre molto alti ma con la necessità di avviare un percorso di convivenza con il virus, soprattutto nelle classi. Fanno discutere le parole di Walter Ricciardi, secondo il quale ci sarebbe un modo per uscire dalla pandemia in soli 8 giorni. Il consulente del ministro della Salute Roberto Speranza è convinto che sottoponendo tuti gli italiani a tampone, n contemporanea, si riuscirebbe a isolare chi è contagiato, consentendo agli altri di restare immuni. Per poi veder scomparire il virus in soli 8 giorni.

Intervenire prima

Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza spiega: “Ci sono due possibilità di fronte alla pandemia. O fai la mitigazione o il contenimento. Se scegli la prima sei sempre indietro. Ma una malattia come questa, con una tale mortalità e contagiosità non la devi inseguire, bensì anticipare, anche prendendo decisioni impopolari prima. È chiaro che tutti sono bravi a dire “al fuoco al fuoco”, quando il virus dilaga ma il pandemonio si evita solo intervenendo prima“.

Isolare gli infetti

Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, ha spiegato la sua posizione in un’intervista a Repubblica. Posizione che evidentemente, per vari motivi, non è stata considerata praticabile dal Governo dove sicuramente ne avrà già parlato: “Oltre a vaccinare tutti, bisognerebbe fare i tamponi alla stragrande maggioranza degli italiani e isolare gli infetti. Se ne uscirebbe in 8 giorni. È un’operazione che tutti dicono sia impossibile ma i cinesi per un caso testano 10 milioni di persone. Noi con 200mila potremmo ben testare 60 milioni di italiani“, dice.

Effetto elastico del virus

Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, ritiene che in caso contrario continueremo ad assistere a un effetto elastico del virus. Con i prossimi mesi destinati a concedere tregua, ma con un autunno in cui il problema si potrebbe ripresentare, ciclicamente, proprio come avviene per l’influenza stagionale: “Non è ancora chiaro ma forse sì, lentamente si va verso la fine. Speriamo che l’ondata si esaurisca a febbraio – dice – avremo, se non allentiamo troppo le misure, una primavera discreta e un’estate ottima e quindi un autunno di difficoltà. Entreremo in un circolo vizioso se appunto le Regioni non migliorano il sistema di tracciamento e di testing”.