Scuola

Precari scuola: via ai risarcimenti fino a 50mila euro per ogni docente

Il precariato nel mondo della scuola è una piaga che affligge tutto il sistema. Le prime vittime di questo che potremmo definire un malcostume radicato negli anni sono certamente i docenti che non possono contare su una garanzia economica e professionale a lungo termine. Ma è una condizione che penalizza inevitabilmente anche gli studenti, nonostante l’impegno dei precari sia al pari dei docenti di ruolo, e che impedisce quella continuità didattica fondamentale per garantire una preparazione di buon livello.

Mille promesse mai mantenute

L’abuso dei contratti a termine costituisce una chiara ingiustizia, soprattutto nel mondo della scuola. Una situazione che costringe i supplenti sono costretti a rimandare la loro assunzione a tempo indeterminato anche per decenni. Rincorrendo il miraggio di un ruolo che a volte sembra non arrivare mai nonostante mille promesse da parte delle istituzioni.

In questo senso il 2022 potrebbe essere un anno di svolta, se le intenzioni del ministro Bianchi in tema di riforma del reclutamento dovessero trovare riscontro nei fatti. Ma nel frattempo c’è una novità in più per i docenti precari: dal 2016, infatti, almeno questi precari possono contare sul riconoscimento fino a 12 mensilità a titolo risarcitorio.

Risarcimenti fino a 50mila euro

Per questi docenti precari, i giudici riconoscono un risarcimento di cifre che sfiorano i 20mila euro a dipendente. “Come Anief – annuncia il suo presidente Marcello Pacifico – ci stiamo battendo per fare riconoscere questa indennità di incarico direttamente nel Contratto collettivo nazionale di lavoro. Nel frattempo, in attesa di conoscere gli effetti del monito giunto dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, chi vuole può continuare a fare ricorso in tribunale per assicurarsi il risarcimento forfettario previsto per legge con recupero fino a 12 stipendi. Considerando anche altre indennizzi mancati, grazie al Calcolatore Anief e all’azione dei legali del sindacato possono essere assegnati pure 50mila euro a lavoratore”.

Il tutto in attesa di una riforma che consenta l’immissione in ruolo e soprattutto la stabilizzazione di un numero di precari considerevole.