Scuola

Stipendi supplenti brevi e Covid: come presentare diffida per ottenere subito i pagamenti arretrati

Anno nuovo vita vecchia, verrebbe da dire in merito alla questione del pagamento stipendi per l’organico Covid. La scuola ha ripreso a funzionare a pieno regime, nonostante le difficoltà e i dubbi legati alla pandemia, ma ci sono ancora da risolvere una serie di questioni molto delicate. Tralasciando il rinnovo di tutto l’organico Covid fino a fine anno scolastico (al momento il rinnovo è valido fino a fine marzo in attesa di reperimento di ulteriori fondi), il tema più delicato al momento riguarda il pagamento degli stipendi.

Rassicurazioni del Ministero inutili

Erano arrivate le rassicurazioni del Ministero, ma la realtà è che il tema del pagamento dei supplenti brevi e dei supplenti COVID non è ancora risolto. Il pagamento degli stipendi infatti è ancora fermo ad ottobre. Anief ha ricevuto numerose segnalazioni di supplenti – sia docenti che personale ATA – che non hanno ancora ricevuto i pagamenti di novembre e dicembre 2021.

Immediato accredito delle somme

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “È urgente un intervento da parte del MI al fine di garantire l’immediato accredito delle somme spettanti a tutto il personale supplente a fronte del servizio già prestato. È inaccettabile che si protragga la questione degli stipendi non pagati, come ogni anno, per via del mancato stanziamento delle somme. I supplenti, al pari del personale di ruolo, garantiscono i servizi quotidiani del sistema scolastico italiano.”

Modello di diffida

Anief, per rispondere alle numerose segnalazioni pervenute presso gli sportelli di consulenza del territorio nazionale, mette a disposizione dei propri associati un modello di diffida per chiedere l’immediato accredito dello stipendio e un’iniziativa per tutelare i diritti dei lavoratori. Ricevere lo stipendio entro le tempistiche indicate dal CCNL di riferimento è un diritto di tutti i lavoratori e i precari della scuola non fanno eccezione.” Il personale coinvolto ha quindi diritto di presentare una diffida – nella provincia di competenza – chiedendo l’immediato accredito dello stipendio. Invitiamo tutto il personale interessato a rivolgersi alle nostre sedi territoriali“.

Si attendono segnali concreti

Ora si attende la risposta da parte del Ministero e soprattutto si attendono segnali concreti relativi al pagamento degli stipendi arretrati, sui quali molte famiglie facevano e fanno affidamento e il cui mancato arrivo in generale frustra la dignità di lavoratori che hanno svolto regolarmente il proprio dovere ma che al momento non hanno visto corrisposto quanto dovuto.