Doppio canale di reclutamento cos’è: come risolve il problema precari scuola
L’istituzione del doppio canale di reclutamento è una delle possibili soluzioni al problema del precariato e uno di battaglia dei sindacati per quel che concerne il reclutamento insegnanti. Ma il doppio canale di reclutamento cos’è? Grazie al doppio canale si procederebbe a una serie di assunzioni che avvantaggerebbero i precari, grazie alla possibilità, oltre che dai concorsi, di attingere alle graduatorie e in automatico anche agli anni di servizio.
I vantaggi del doppio canale
In questo modo si riuscirebbero a stabilizzare gli insegnanti che possono vantare diversi anni di docenza ma che ancora non hanno ottenuto un ruolo definitivo,
A spingere in questa direzione, oltre ai precari stessi, sono i sindacati e l’Europa, secondo cui gli insegnanti devono essere stabilizzati dopo i primi contratti a tempo determinato. Il tutto è spiegato nella direttiva n.70, che stabilisce requisiti minimi in materia di lavoro a tempo determinato. Lo scopo è assicurare parità di trattamento dei lavoratori e impedire abusi derivanti dall’utilizzo ripetuto e a lungo raggio di una successione di contratti o rapporti di lavoro di tipo analogo.
Il precariato prolifera in italia
Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, sottolinea le criticità della scuola italiana: “La scuola italiana è una fabbrica di precari. Bisogna intervenire con urgenza. È giusto costruire il futuro del reclutamento ma se non guardiamo all’immediato, il precariato prolifera e continua. Qualche giorno fa la Commissione europea, rispondendo a un nostro reclamo, ha raccomandato al Governo italiano di mettere in piedi provvedimenti seri sul fronte del reclutamento e della stabilizzazione per smetterla con i rapporti a tempo determinato che durano oltre i 3 anni”.
Basta con gli interventi tampone
Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola, si dice favorevole all’istituzione del doppio canale di reclutamento, purchè serva a ridurre il problema del precariato: “Noi siamo per un sistema a due canali – osserva la Gissi -, uno dei quali rivolto a valorizzare l’esperienza di lavoro”. “Questa rappresenterebbe la miglior soluzione a regime, per avere un sistema di reclutamento non soggetto a continui interventi tampone, ma capace di garantire al lavoro nella scuola qualità e stabilità”.
“Il doppio canale è un sistema equo, trasparente, rispettoso dell’impegno professionale che per anni un docente precario mette a disposizione della scuola permettendole di funzionare. Non dimentichiamo mai che l’alternativa sarebbe il non funzionamento di un sistema volto a soddisfare un diritto costituzionalmente garantito”.