Rinnovo contratto scuola: mancano 200€ di aumento oltre i 100 già previsti
Dopo tanti mesi di discussioni, annunci, promesse e trattative, la prossima settimana, con l’arrivo del mese di febbraio, si entrerà nel vivo per il rinnovo del contratto scuola. Una trattativa che si inserisce in un contesto particolarmente difficile tra Ministero e sindacati, a causa di posizioni molto lontane che riguardano temi come la mobilità e l’aggiornamento delle Gps.
Rinnovo del contratto collettivo nazionale
In tutto ciò, si dovrà discutere del rinnovo del contratto collettivo nazionale. La data fissata sul calendario per avviare il dialogo e mettere nero su bianco le nuove direttive è quella del 1° febbraio, quando è stata fissata la convocazione per discutere dell’atto di indirizzo per rinnovare il CCNL scuola.
Elvira Serafini, segretaria dello Snals Confsal ritiene indispensabile l’avvio di questa discussione perchè“ l’assenza dell’atto d’indirizzo per la scuola blocca l’avvio della contrattazione all’Aran per tutto il Comparto Istruzione e Ricerca, bloccando di fatto anche gli altri settori dell’Università e dell’Afam”.
Aumenti retributivi insufficienti
Ma trovare un accordo, viste le premesse, non sarà semplice: “Al Ministro dovranno essere poste questioni retributive e normative. In primo luogo, il sindacato porrà il tema delle ulteriori risorse da recepire perché le previsioni attuali portano ad aumenti retributivi decisamente insufficienti, anche alla luce dell’aumento dell’inflazione e dei rincari dei costi dell’energia”.
Ansiosa di capire quali proposte saranno messe sul tavolo anche Cisl Scuola, con la segretaria Maddalena Gissi che in vista della convocazione del 1° febbraio spiega che come sindacato “attendiamo di vedere se e quanto si sarà tenuto conto dei temi più volte indicati come prioritari dalla CISL Scuola: fra tutti, una forte valorizzazione di tutte le professionalità anche come riconoscimento del lavoro svolto nel corso dell’emergenza pandemica“.
Recuperare altri 200 euro mensili
Rinnovare il contratto significa anche procedere con gli aumenti stipendiali: l’aumento secondo Anief, è una “percentuale del 4%, superiore a quella del precedente contratto, che renderà l’elemento perequativo parte integrante dello stipendio e porterà in media più di 100 euro lordi in busta paga con 1.200 euro di arretrati del 2021 e circa 700 euro di arretrati complessivi per il 2019 e 2020”. Per il futuro, “gli stipendi aumenteranno di un dodicesimo rispetto a quelli attuali. Si resta comunque sotto rispetto all’inflazione. Il costo della vita è aumentato di 14 punti. Si devono insomma recuperare altri 200 euro mensili”.
Squilibri retributivi
“È chiaro che le risorse a disposizione – prosegue Gissi – non sono sufficienti a raggiungere pienamente l’obiettivo di una perequazione fra il trattamento economico del personale scolastico e quello mediamente riconosciuto, per tutti i profili, in altri settori della Pubblica Amministrazione. Ma ci sono squilibri retributivi che vanno recuperati, perché assolutamente inaccettabili, dunque occorre esplorare altri possibili percorsi attraverso i quali implementare l’attuale dotazione di risorse“.