Scuola

Assunzioni insegnanti: immissione in ruolo per titoli e servizi

Sono ore decisive per il rinnovo del contratto scuola, che comprenderà anche il tanto atteso aumento dello stipendio per il personale della scuola. L’incontro tra il ministro dell’Istruzione e i sindacati della scuola per un’informativa sull’atto di indirizzo, sarà il preambolo della vera e propria trattativa per il rinnovo contrattuale, che il mondo della scuola aspetta da oltre tre anni.

107 euro mensili in più

Si parte dalla base del prossimo scostamento di bilancio che garantirebbe altri 200 milioni di euro, portando il totale del budget a disposizione per l”aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici a circa 3,7 miliardi. Che tradotto in aumento individuale significa 107 euro lordi mensili in più. Cifra che verrebbe arrotondata per il mondo della scuola con altri 300 milioni, utili a valorizzare il lavoro degli insegnanti.

Anief, tramite il presidente nazionale, Marcello Pacifico, ricorda che quello dell’aumento degli stipendi è solo uno dei temi che riguardano il mondo della scuola da affrontare.

Livelli stipendiali fermi da 50 anni

L’incontro con il ministero sarà l’occasione per rivendicare “alcuni diritti fondamentali ancora non riconosciuti”. Uno di questi è sicuramente l’inadeguatezza degli stipendi, che necessitano di 200 euro ulteriori di incremento. Ma si parlerà anche della disparità di trattamento tra supplenti e personale di ruolo, la mancata considerazione per gli Ata, l’ostinazione a non assegnare indennità di rischio, sede e di incarico, per non parlare dell’abuso di precariato che continua a contrassegnare il nostro sistema scolastico.

“Certamente – ha spiegato Pacifico – c’è un problema legato al recupero dell’inflazione cresciuta di molto in questi ultimi anni dopo il primo blocco del contratto. C’è un problema anche di risorse, ma non solo: c’è una parità di trattamento da riconoscere tra il personale precario e a tempo indeterminato, a livello giuridico ed economico. Come bisogna rivedere i livelli stipendiali del personale Ata che sono fermi da 50 anni e bisogna introdurre norme che regolino il diritto alla disconnessione, in un mondo che utilizza sempre più il digitale nella didattica, ma anche nel lavoro agile per il personale amministrativo. Bisogna anche riconoscere, per esempio, le progressioni di carriera, ad iniziare da quella del 2013, e specifiche indennità legate alla professione, come il rischio biologico, acuito dal Covid, di sede, per chi lavora lontano o in sede disagiata, e pure indennità di incarico da assegnare ai precari che hanno subito l’abuso dei contratti a termine”.

Doppio canale di reclutamento

Pacifico definisce quindi “il tema del precariato quello principale da risolvere in questo anno: ce lo chiede il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa che di recente si è pronunciato sul reclamo collettivo presentato da Anief e accolto anche dal Comitato europeo dei diritti sociali: l’Europa di risolvere il problema della supplentite e della precarietà nelle scuole. La ‘ricetta’ dell’Anief è semplice: utilizziamo un doppio canale di reclutamento, assumiamo i giovani e i meritevoli che hanno vinto i concorsi, ma anche i meritevoli che hanno passato tanti anni di servizio nelle nostre scuole. Per stabilizzarli serve un canale che vada a valutare i titoli e i servizi svolti, come è stato fatto negli anni passati: un reclutamento che permetterebbe finalmente – conclude il sindacalista autonomo – di coprire subito tutti i posti vacanti con le immissioni in ruolo”.