Rinnovo contratto scuola: ecco l’aumento in busta paga per tutto il personale scolastico
L’aumento in busta paga per tutto il personale scolastico è deciso, ma è bene non attendersi importi consistenti. Il budget a disposizione del Governo è limitato e i sindacati lo sanno. Hanno provato a richiedere il massimo sforzo possibile, ma il risultato finale sarà comunque lontano da quello auspicato a inizio trattativa. Va anche detto che i 300€ fissato come obiettivo per considerare adeguato l’aumento degli stipendi appariva utopistico, ma i sindacati si aspettavano almeno di riuscire ad avvicinarsi alla cifra. Che invece sarà inferiore di almeno due terzi rispetto a quell’obiettivo.
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Patto per la scuola
L’ultimo incontro ha visto le organizzazioni sindacali sedersi attorno al tavolo con il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi per discutere l’atto di indirizzo propedeutico al rinnovo contrattuale. Il documento si basa sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Patto per la scuola, l’atto di indirizzo quadro per i rinnovi contrattuali delle pubbliche amministrazioni per il triennio 2019-2021.
“L’atto di indirizzo è aperto e flessibile ma mancano i presupposti. Ovvero, mancano le risorse”, ha detto ad Orizzonte Scuola Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola.
Pieno coinvolgimento dell’intera comunità scolastica
“Occorre un vero e proprio cambio di passo col riconoscimento del ruolo decisivo svolto dal personale scolastico per la qualità di un processo educativo da sostenere anche attraverso il pieno coinvolgimento dell’intera comunità scolastica e promuovendo concrete misure di valorizzazione delle professionalità“, dice Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola.
Come detto, le cifre sono dignitose ma non entusiasmanti. Non sono ancora ufficiali, ma grosso modo sono state decise e no si discosteranno da quelle finali: si parla di 87 euro lordi compresi di elemento perequativo da 11,5 euro medi. Con l’aggiunta dei fondi della Legge di Bilancio si salirebbe a 100-105 euro lordi mensili.
200 milioni di euro una tantum per il 2022
Ci sono poi i 200 milioni di euro una tantum per il 2022, l’asticella degli aumenti medi lordi mensili sarebbe di 120-125, poi dal 2023 si arriverebbe a 100-105.
“Attualmente parliamo di un aumento intorno al 4% che, non solo non basta a colmare il divario con il resto dei dipendenti del pubblico impiego, ma che tra un anno – avverte Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Fgu-Gilda degli Insegnanti – sarà già del tutto eroso dall’inflazione prevista al 5%”.
Protocollo sul rinnovo del contratto scuola.
I docenti italiani sono i peggio pagati. Dovremmo essere pagati come tt I docenti d’Europa.
E sempre la stessa storia vista e rivista ma quelli peggio sono che non ti fanno mai gli arretrati grazie a tutti i sindacati che noi paghiamo
Pensate che in Svizzera un insegnante di Scuola Primaria percepisce uno stipendio di 3.500 €. al mese…..!
Un aumento che prende in giro. Il nostro lavoro è ritenuto “inutile” se così viene ripagato. Poi gli aumenti a regime fanno ancora più ridere. LETIZIA
Il governo non investirà mai nella scuola. Avete un popolo ignorante conviene sempre
Che la smetta lo Stato di prendere in giro gli insegnanti con l’aumento da fame, gli stipendi vanno aumentati in base al caro vita, è far si che gli insegnanti abbiano il potere d’acquisto, che possono mantenete i loro figli, fare la spesa, senza scegliere cosa si può e nn si può comprare. L’aumento degli stipendi deve essere il doppio così come lo e l’aumento di tutte le cose….
Inutile fare paragoni con altri Stati senza sapere il costo della vita e/o le ore e il carico di lavoro. Con 3500 euro al mese in Svizzera non riesci a vivere dignitosamente, hai uno stipendio al di sotto della media (esempio: 1 litro di latte in Svizzera costa €5,70).
Basterebbe tagliare le eccessive spese militari e quelle della politica per arrivare ad un aumento di 180 euro medi. Ma gli investimenti militari e dei politici sono ritenuti più importanti degli investimenti sulle future generazioni.