Graduatorie, Gps e supplenze

Aggiornamento Gps 2022: doppio annuncio a sorpresa

Alla fine il Governo potrebbe convincersi dell’opportunità di confermare, come da programma, l’aggiornamento delle Graduatorie Gps già per il 2022, invece di rimandare al prossimo anno come proposto, senza riscontro positivo, a sindacati e forze politiche. I tempi ristretti per varare un nuovo regolamento suggerivano al Governo di rimandare tutto di un anno, ma questo avrebbe voluto dire paralizzare la situazione di migliaia di precari, tra modifiche in graduatoria e nuovi inserimenti.

Doppio annuncio che sorprende tutti

A confermare la possibilità che l’aggiornamento si faccia già quest’anno uno degli sponsor maggiori della circostanza, vale a dire il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso: “Dopo giorni di forti pressioni posso dire alle centinaia di docenti precari che attendono la riapertura delle Gps che siamo a buon punto. Chi vuole aggiornare la propria posizione, cambiare provincia o inserirsi per la prima volta in graduatoria ha il diritto di poterlo fare già da quest’anno. E io ce la sto mettendo tutta affinché questo diritto venga rispettato. Spero di potervi dare già dalla prossima settimana l’ufficialità”.

La conferma

La conferma arriva anche dal senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama, che spiega cosa accadrà: “Una norma concordata consentirà il varo dell’ordinanza con cui evitare lo slittamento all’anno prossimo dell’aggiornamento delle graduatorie per le supplenze (Gps), che metterebbe in difficoltà oltre 700 mila docenti“.

“Sta prendendo forma l’operazione che avevamo suggerito una volta chiarita l’impossibilità di approvare in tempo utile il nuovo regolamento. Si va quindi verso la proroga di fatto dell’ordinanza ministeriale 60/2020, nel senso di farla valere anche per il primo rinnovo delle Gps nelle more dell’iter per l’emanazione del nuovo regolamento, prendendo atto che anche per il permanere dell’emergenza pandemica non resta che continuare a utilizzare lo strumento attuale“, prosegue Pittoni.

Cosa accadrà

“Tutti gli insegnanti potranno così aggiornare il loro punteggio in relazione al servizio svolto nell’ultimo biennio. Via libera agli spostamenti da una provincia all’altra, con l’effetto non trascurabile di innalzare la qualità del servizio scolastico favorendo la mobilità di chi è maggiormente titolato. Migliaia di giovani laureatisi negli ultimi due anni avranno la possibilità di accedere all’insegnamento senza ricorrere alla Messa a disposizione (Mad), che – conclude Pittoni – dovrebbe essere solo residuale“.