Scuola

Norme covid scuola: scattano nuove regole quarantena, cosa cambia

Da oggi cambiano le regole per la gestione dei casi Covid all’interno della scuola, soprattutto per quel che concerne le quarantene. Entra infatti in vigore il decreto legge sulle misure anti Covid19 approvato dal CdM e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.

Cambiano le regole

Diventa applicativa dunque la Circolare del ministero della Salute e dell’Istruzione. Cambiano le regole nelle scuole d’infanzia e alla primaria: le lezioni restano in presenza per tutti fino a quattro casi. Invece nelle scuole secondarie di primo e secondo grado le attività rimangono in presenza con un caso. Se i casi aumentano a due o più, come nella primaria, scatta la didattica a distanza per i non vaccinati. Stesso discorso per chi non ha completato il ciclo o è guarito o è vaccinato da oltre 120 giorni.

Nuove indicazioni

Dunque le regole cambiano ancora. Se da un lato è vero che vengono semplificate e alleggerite le procedure di gestione Covid, è altrettanto vero è inevitabile che ci sia la necessità da parte di scuole e famiglie di riassorbire queste nuove indicazioni. Per questo il ministero ha predisposto un vademecum ce chiarisca le varie casistiche che si potranno verificare.

Condizioni difficili

L’accertamento del caso successivo di positività deve avvenire con un intervallo massimo di 5 giorni dall’accertamento del caso precedente. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief sostiene che “in un quadro di restrizioni eccessive, che non rispettano la proporzionalità prevista in uno Stato di diritto, si cambiano adesso ancora le regole su come rispondere al Covid19 a scuola, dimenticandoci che la variante Omicron è vero che non è letale come la Delta, ma protegge dal contagio solo nel 10% dei casi. E nel frattempo tornano in classe gli alunni vaccinati, gli stessi che il pomeriggio si vedono con i non vaccinati. Viene da chiedersi se in queste condizioni la scuola serva ancora”.

Misure insufficienti

Secondo Anief le misure che il Governo ha adottato per prevenire i contagi da Covid19 non sono sufficienti: “Permangono tutte le nostre perplessità – dice Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato – perché non comprendiamo il motivo per cui le disposizioni più elementari – distanziamento, dimezzamento delle classi, ampliamento degli spazi e del personale – non sono stati mai adottati. Dopo Natale, con i casi di positività alle stelle e 400 decessi al giorno, si è deciso di tornare tutti in presenza, invece di andare in Dad per qualche settimana. Ci si è aggrappati solo al vaccino, procedendo con sospensioni illegittime del personale: a costo di andare contro il Consiglio d’Europa, la cui assemblea con una nuova risoluzione, la n. 2361, ha pure di nuovo raccomandato agli Stati membri la vaccinazione ma senza discriminazione per i cittadini non vaccinati”.