Scuola

Nuove disposizioni covid scuola: timore per le quarantene dimezzate

Le nuove disposizioni covid scuola sono indirizzate verso un lento ma inesorabile ritorno alla normalità. In questo senso il percorso del Governo è stato coerente: riapertura delle scuole a gennaio dopo le vacanze di Natale, senza alcun ritardo rispetto al calendario regionale di inizio anno, nonostante un numero di contagi preoccupante che faceva temere il peggio e che ha spinto alcuni governatori a prendere iniziative individuali, poi bocciate.

Preoccupa la riduzione delle quarantene

Adesso, nonostante un numero di contagi ancora alto ma chiaramente in discesa, si punta alla semplificazione e all’allentamento delle misure, strategia finalizzata a dare un segnale di ritorno alla normalità e alla riduzione il più possibile delle possibilità di ricorso alla didattica a distanza.

Già a gennaio il Governo ha dovuto fare i conti con forze politiche locali, sindacati, ma anche pareri tecnico scientifici contrari alle riaperture. Non è cambiata molto al situazione, con i sindacati che puntano il dito contro la riduzione delle quarantene. E’ il parere di Anief: “In un quadro di restrizioni eccessive, che non rispettano la proporzionalità prevista in uno Stato di diritto, si cambiano adesso ancora le regole su come rispondere al Covid19 a scuola, dimenticandoci che la variante Omicron è vero che non è letale come la Delta, ma protegge dal contagio solo nel 10% dei casi. E nel frattempo tornano in classe gli alunni vaccinati, con quarantene dimezzate, gli stessi che il pomeriggio si vedono con i non vaccinati. Viene da chiedersi se in queste condizioni la scuola serva ancora”.

Non basta il vaccino

Il leader del sindacato Anief, Marcello Pacifico, non è convinto delle decisioni del Governo: “Permangono tutte le nostre perplessità – dice ancora Pacifico, presidente del giovane sindacato – perché non comprendiamo il motivo per cui le disposizioni più elementari – distanziamento, dimezzamento delle classi, ampliamento degli spazi e del personale – non sono stati mai adottati. Dopo Natale, con i casi di positività alle stelle e 400 decessi al giorno, si è deciso di tornare tutti in presenza, invece di andare in Dad per qualche settimana. Ci si è aggrappati solo al vaccino, procedendo con sospensioni illegittime del personale: a costo di andare contro il Consiglio d’Europa, la cui assemblea con una nuova risoluzione, la n. 2361, ha pure di nuovo raccomandato agli Stati membri la vaccinazione ma senza discriminazione per i cittadini non vaccinati“.

I dubbi sulla maturità 2022

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “non è possibile tornare alla normalità se poi ci sono quattro milioni di alunni e studenti non vaccinati o che non hanno completato il vaccino, come il 90 per cento di quelli dell’Infanzia e Primaria, che vengono potenzialmente messi fuori dalla classe e quindi discriminati. Anche a proposito dell’Esame di Stato che torna quasi alla normalità, si doveva prima tornare alla normalità nella gestione delle lezioni e delle scuole: con oltre un milione di alunni e studenti in didattica a distanza, come si fa a pensare di ripristinare le prove classiche, eccetto la designazione della seconda verifica scritta, come se nulla sta accadendo ed è accaduto negli ultimi due anni?”.