Informatizzazione nomine supplenze: nuovo capitolo del caos algoritmo
Si torna a parlare dell’algoritmo che ha gestito l’informatizzazione nomine supplenze la scorsa estate, e che ha portato con se notevoli strascichi polemici da parte dei docenti che ritengono di aver subito numerose penalizzazioni, criticando sia il tempismo con cui sono state rese note le disponibilità sia il meccanismo stesso dell’algoritmo, ritenuto imperfetto.
L’interrogazione parlamentare
Critiche che sono state sempre rispedite al mittente da parte del ministero, che ha invece sempre difeso a spada tratta la sua efficacia e la correttezza delle assegnazioni effettuate. Ora però si torna sull’argomento, in virtù di una interrogazione parlamentare presentata dalla senatrice di Fratelli d’Italia, Tiziana Drago, proprio sui presunti errori nel conferimento delle supplenze e negli incarichi a tempo determinato effettuati dall’algoritmo. Errori che hanno generato il caos soprattutto negli organici delle scuole di Roma e del Lazio.
La senatrice sostiene la tesi, peraltro già portata avanti dai sindacati, che gli errori sarebbero stati provocati da un meccanismo imperfetto della procedura informatizzata basata sull’algoritmo che attribuiva la valutazione dei punteggi del personale docente precario. Algoritmo che avrebbe ingiustamente penalizzato molti precari, attribuendo loro una posizione in graduatoria errata.
La risposta dell’Ufficio legislativo del Ministero
“La finalità perseguita dal Ministero con l’introduzione della procedura informatizzata de quo è stata quella di garantire il regolare avvio delle lezioni per l’anno scolastico corrente, consentendo agli aspiranti docenti di avere, con notevole anticipo rispetto ai precedenti anni, evidenza immediata e completa dell’offerta di posti a disposizione e con la possibilità di ricevere – soprattutto per coloro che godono di maggiore anzianità di servizio e punteggi alti nella rispettiva graduatoria – un incarico da supplente annuale o fino al termine delle attività didattiche”.
Economicità dell’azione amministrativa
“La procedura informatizzata utilizza un algoritmo che rispetta le garanzie tipiche del procedimento amministrativo, in quanto operante come modulo organizzativo e strumento procedimentale istruttorio. Ciò consente – oltre ad un rigoroso rispetto dell’efficienza ed economicità dell’azione amministrativa e del principio costituzionale del buon andamento ex articolo 97 della Costituzione – di garantire agli aspiranti la piena imparzialità nell’attribuzione degli incarichi”.
“Nell’ottica di garantire la maggior trasparenza e di consentire agli aspiranti di comprendere le modalità con le quali, attraverso il citato algoritmo, sono stati assegnati i posti disponibili per le supplenze, sul sito istituzionale del Ministero vi è una sezione dedicata alla procedura “Supplenze docenti 2021 -2022” in cui sono stati messi a disposizione la “guida operativa alla compilazione dell’istanza” e il “focus sulla scelta delle preferenze”.
Gli errori ci sono stati, ma…
“In effetti i dati in ordine a punteggi, posti e preferenze forniti all’algoritmo dalle Graduatorie provinciali delle supplenze (c.d. GPS), hanno riportato punteggi errati o numero di posti da attribuire non corrispondenti alle effettive disponibilità”.
La causa dell’errore però, secondo il Ministero è riconducibile agli errori commessi dai candidati e “dalle inesattezze dell’inserimento di dati non sempre puntuali o allineati alle effettive disponibilità per il tipo di insegnamento”.
Il Ministero, infine, segnala che “è intervenuto per correggere le disfunzioni segnalate dall’utenza, consentendone la regolarizzazione, in particolare, rispetto all’ordine di trattamento delle c.d. graduatorie incrociate sostegno e al sistema di gestione delle priorità relative ai benefici di cui alla Legge 5 febbraio 1992, n. 104”.