Supplenze scuola: la verità dietro il caos algoritmo
La senatrice di Fratelli d’Italia, Tiziana Drago, ha presentato un’interrogazione parlamentare finalizzata a fare chiarezza sull’ormai celeberrimo “caos algoritmo” che avrebbe causato errori nell’assegnazione delle supplenze la scorsa estate nel corso dell’informatizzazione delle nomine (anche degli incarichi a tempo determinato).
Errata compilazione delle domande
I problemi sono stati segalati in tutta Italia, ma in particolar modo hanno creato disguidi nelle scuole di Roma e del Lazio. La risposta del Ministero ha confermato la convinzione del Governo che l’algoritmo abbia operato bene, attribuendo gli errori in larga parte all’errata compilazione delle domande da parte dei candidati.
Una risposta che evidentemente non ha soddisfatto la senatrice di Fratelli d’Italia, che definisce la risposta del Ministero è inaccettabile: “Oltre al danno la beffa. Il governo in Commissione, rispondendo a una mia interrogazione sul personale docente precario inserito nelle graduatorie provinciali delle supplenze e nelle graduatorie ad esaurimento, ha in maniera blanda e parziale ammesso che la procedura informatica utilizzata per la valutazione e l’attribuzione dei punteggi presenta una serie di inesattezze. Errori che hanno portato una serie di docenti ad essere penalizzati, ‘defenestrati’ per dar spazio a colleghi in situazione meno favorevole nelle graduatorie (GAE e GPS) e non solo. Purtroppo, dal Ministero non è giunta alcuna proposta su come risolvere definitivamente la situazione, evitando ai docenti il ricorso alla magistratura per far valere i loro diritti. Non basta che il Ministero abbia fatto un’ammissione parziale di responsabilità, riconoscendo che ‘in taluni casi, i dati in ordine a punteggi, posti e preferenze forniti all’algoritmo dalle Graduatorie provinciali delle supplenze hanno riportato punteggi errati o numero di posti da attribuire non corrispondenti alle effettive disponibilità’. Queste criticità vanno definitivamente risolte. I docenti si attendono soluzioni che mettano fine a una situazione che, oltre a penalizzarli, si ripercuote negativamente sugli stessi studenti”.
Inesattezze nell’inserimento dei dati
Questa una parte della risposta del ministero: “In effetti i dati in ordine a punteggi, posti e preferenze forniti all’algoritmo dalle Graduatorie provinciali delle supplenze (c.d. GPS), hanno riportato punteggi errati o numero di posti da attribuire non corrispondenti alle effettive disponibilità”.
Per il Ministero, però, il motivo è derivato anche “dalle inesattezze dell’inserimento di dati non sempre puntuali o allineati alle effettive disponibilità per il tipo di insegnamento”.
Il Ministero, infine, segnala che “è intervenuto per correggere le disfunzioni segnalate dall’utenza, consentendone la regolarizzazione, in particolare, rispetto all’ordine di trattamento delle c.d. graduatorie incrociate sostegno e al sistema di gestione delle priorità relative ai benefici di cui alla Legge 5 febbraio 1992, n. 104”.