Scuola

Riconoscimento anni di supplenza: risarcimento ai docenti fino a 40mila euro

Ancora una sentenza che riconosce ai docenti diritti che dovrebbero essere acquisiti ma che spesso vengono calpestati. Secondo una recente sentenza, la carriera del personale scolastico deve essere conteggiata per intero. Questo significa che bisogna calcolare anche il servizio pre-ruolo.

Progressione stipendiale

E’ una importante sentenza che farà giurisprudenza emessa dal tribunale di Napoli. In virtù di questa sentenza, è stato stabilito un risarcimento a un docente di 3.280,92 euro, che dovranno essere pagati dal ministero dell’Istruzione. La motivazione è che è necessario “riconoscere il diritto alla relativa progressione stipendiale e al pagamento” della somma “in favore della parte ricorrente”.

Si tratta di una delle tante sentenze favorevoli che nell’ultimo periodo sono state accolte dai tribunali in seguito ai ricorsi presentati da sindacati come Anief.

Equiparare il lavoro precario a quello a tempo indeterminato

Il sindacato spinge da tempo sulla tesi della ricostruzione di carriera comprensiva dei servizi di supplenza. In questo senso la conferma che la direzione sia quella giusta è che è arrivata la pronuncia favorevole del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa a proposito della denuncia di Anief già accolta dal Comitato europeo dei diritti sociali sulla esigenza di equiparare il lavoro precario a quello a tempo indeterminato e cancellare l’abuso di precariato.

I ricorsi sono sempre possibili al fine di ottenere il recupero degli scatti stipendiali del periodo pre-ruolo come docente e Ata. Si tratta di una possibilità riservata sia da lavoratori precari che da dipendenti già assunti a tempo indeterminato.

Corretto inquadramento stipendiale

Con questo tipo di ricorsi, si può ottenere il riconoscimento all’integrale ricostruzione di carriera commisurata agli effettivi anni di servizio non di ruolo e per ottenere immediatamente il corretto inquadramento stipendiale. Per scoprire se si ha diritto a un risarcimento, si può ricorrere a un Calcolatore online che gratuitamente, in pochissimi minuti, quantifica il recupero delle differenze retributive. Le somme da recuperare, attraverso il ricorso al giudice, variano in media da 1.000 a 40.000 euro, con punte di centinaia di migliaia di euro non assegnati al lavoratore.