Contratto scuola 2022: gli ostacoli a una trattativa difficile
Non sarà semplice arrivare a un punto di intesa sul nuovo contratto scuola, alla luce di quanto successo recentemente tra sindacati Flc-Cgil e Cisl Scuola in merito al contratto integrativo della mobilità. Il dibattito prosegue con le ultime esternazioni del segretario generale della Flc Francesco Sinopoli, ce propone che la firma del contratto venga sottoposta a referendum fra il personale della scuola.
Mediazione tra le parti
Cisl Scuola mediante Maddalena Gissi replica: “Un contratto è un atto molto complesso, per la molteplicità dei suoi contenuti e perché frutto, per sua natura, di una mediazione fra le parti che si confrontano nel negoziato. Farne oggetto di un referendum pone almeno due problemi: come tenere conto di tale complessità, che non può essere facilmente ricondotta a un’alternativa secca tra un sì e un no, e come evitare che sia minata in partenza la credibilità e l’autorevolezza del sindacato che contratta, privandolo della possibilità di decidere sulla firma”. Ma – conclude Gissi – c’è anche una questione pratica: “Che fare se il referendum boccia un’intesa? Riprende a discutere chi l’ha firmata o va sostituito? E con chi? E fino a quando può durare una procedura del genere? Insomma, una proposta che ha più il sapore della propaganda che quello di un’ipotesi attentamente ragionata”.
Regna l’incertezza
Da capire in tutto ciò la posizione delle altre tre organizzazioni sindacali che hanno scioperato il 10 dicembre insieme con la Flc (Uil Scuola, Gilda e Snals). A fare le spese di tutta questa incertezza e della difficoltà nel trovare un’intesa gli attori del mondo della scuola, che aspettano risposte in merito al contratto scuola.
Di cui fa parte uno degli aspetti più importanti per il personale scolastico stesso, e cioè quello inerente l’aspetto economico, con l’aumento stipendiale sul quale ancora non ci sono certezze. Se proseguiranno le difficoltà nel trovare un accordo, si potrebbe arrivare a una distribuzione delle risorse contrattuali fatta in modo uniforme fra i diversi profili e senza prevedere una minima articolazione all’interno della stessa funzione docente.
Aumento a tre cifre
Il risultato minimo dell’aumento stipendiale a tre cifre è stato raggiunto, ma si tratta di un aumento per l’appunto risicato, lontano da quello richiesto da sindacati come Anief, che spingevano per maggiorazioni delle retribuzioni mensili del personale scolastico decisamente più consistenti, in grado di rimetterle in riga con l’aumento del costo della vita.
la scuola e’ sempre un mistero tutti rinnovano ma ogni volta che deve subentrare il nuovo contratto
escono problemi eì la solita vergogna