Riforma scuola 2022: percorsi speciali per l’abilitazione e stabilizzazione precari
Lotta al precariato attraverso strumenti essenziali come la riforma del reclutamento e valorizzazione della professione insegnante mediante aumento degli stipendi in busta paga, anche per il personale scolastico non docente. E poi il superamento dello stato di emergenza per la scuola, che consenta un vero ritorno alla normalità, per voltare pagina dopo la pandemia.
Tema del reclutamento
Sono i punti cardine che ha toccato in un’intervista a Orizzonte Scuola il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso. Il tema del precariato è centrale: “Adesso che siamo a un passo dall’uscita da questa situazione emergenziale, è ora che la politica trovi soluzioni a problemi cronici e pre-pandemici”, afferma il sottosegretario.
La riforma del reclutamento è un tema affrontato più volte dal ministro Bianchi negli scorsi mesi. Adesso è il momento che le proposte messe sul tavolo diventino realtà: “Le priorità in materia di scuola dovrebbero riguardare innanzitutto il tema del reclutamento: non è possibile pensare di andare avanti sfruttando ancora il personale precario che tanto si è distinto in questi due anni difficili”, continua.
Percorsi per l’abilitazione
Particolare attenzione meritano i percorsi per l’abilitazione: “Per chi non è abilitato occorre individuare un percorso speciale, mentre per chi lo è e insegna nelle nostre scuole da anni ci vuole il rispetto di un sacrosanto diritto, riconosciuto anche dalla direttiva europea numero 70 del 1999, cioè quello alla stabilizzazione. L’abuso nella reiterazione dei contratti a termine è stata già sanzionata sotto il profilo giuridico ed è ancora più deprecabile dal punto di vista morale e politico. Mi auguro che la Lega non sia l’unica forza di maggioranza a richiedere il rispetto di tali diritti dei lavoratori. Nella scuola, così come nella sanità, occorre rimediare agli errori e ai tagli del passato”.
Aumento stipendi
Senza dimenticare il problema della valorizzazione docente che passa attraverso stipendi dignitosi in busta paga: “Docenti e personale educativo e Ata sono tra i meno pagati in Europa: occorre adeguare e aggiornare immediatamente i loro contratti, prevedendo un aumento in busta paga che possa servire almeno a fronteggiare l’incremento del costo della vita. Tuteliamo la professionalità dei lavoratori della scuola, garantendo loro la dignità e il prestigio che si sono guadagnati sul campo”.