Bonus 100 euro in busta paga: come capire se si ha diritto, le detrazioni
Chi ha diritto al bonus 100 euro in busta paga inserito nella Legge di Bilancio? Bisogna prendere in considerazione diverse detrazioni per stabilire se si può ottenere l’integrazione prevista per i lavoratori dipendenti dal Governo, nell’ambito di una serie di misure finalizzate a sostenere i dipendenti, anche del mondo della scuola.
Si riduce la platea dei beneficiari
Dal 1 gennaio 2022 il trattamento integrativo di 100 euro in busta paga cambia: prima il bonus 100 euro spettava a tutti coloro che avevano un reddito fino a 28 mila euro, per poi decrescere per redditi superiori ed annullarsi a 40mila euro. Nel 2022 la platea dei beneficiari diventa più ridotta.
E’ un bonus riservato ai lavoratori con reddito fino a 15mila euro, purchè l’imposta lorda sia superiore alla detrazione per lavoro dipendente. Quindi chi non rientra nella fascia della no tax area. Il bonus, però, potrebbe spettare anche per redditi tra 15mila e 28 mila euro. Purchè le detrazioni complessive spettanti siano superiori all’imposta lorda.
I profili aventi diritto
Il bonus introdotto dalla Legge di Bilancio inerente il trattamento integrativo equivale a quello che conosciamo come bonus Renzi e consiste in un bonus di 100 euro in busta paga. Come tutte le misure di nuova introduzione, non è di semplice comprensione individuare i profili che hanno diritto a questo bonus.
Per capirlo, bisogna individuare il corretto conteggio delle detrazioni per stabilire se si ha diritto o meno al bonus in questione.
Coloro che percepiscono un reddito compreso tra i 15mila ed i 28mila euro, in virtù della Legge di Bilancio 2022 possono beneficiare del trattamento integrativo a patto però che la somma delle detrazioni spettanti sia superiore all’imposta lorda dovuta. Per detrazioni si intendono gli importi che si possono sottrarre all’imposta dovuta. Quindi lo sconto sull’imposta da pagare.
Calcolare la detrazione
Per spese detraibili, invece, si intendono le spese sostenute dal contribuente sulle quali è possibile calcolare la detrazione. La percentuale genericamente fissata per queste spese è del 19%.
Le detrazioni superiori all’imposta lorda, quindi, non si riferiscono alla somma spesa ma a quella detraibile, quindi il 19%. Si riferiscono quindi a:
- quelle previste dall’articolo 12 del TUIR, ovvero le detrazioni per carichi di famiglia (familiari a carico)
- quelle previste dall’articolo 13 del TUIR, ovvero le detrazioni per lavoro dipendente
- quelle previste dall’articolo 15 del TUIR, ovvero: gli interessi passivi e relativi oneri accessori dei mutui, le spese sanitarie, spese veterinarie, spese funebri, spese per frequenza di corsi di istruzione universitaria, spese per la frequenza di scuole dell’infanzia del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado, spese sostenute in favore dei minori o di maggiorenni, con diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento (DSA), ecc…