Concorsi scuola annuali: si parte a giugno 2022, lo annuncia Bianchi
Concorsi semplificati (come quelli già attuati l’anno scorso, ordinario infanzia e primaria e stem e come quello appena bandito, secondaria,) e soprattutto con cadenza annuale, per garantire un numero di immissioni in ruolo adeguato alle esigenze della scuola in modo da sopperire al deficit accumulato negli scorsi anni e sopperire al turn over annuale che porta circa 30mila docenti in pensione.
La riforma del reclutamento
Il ministro Bianchi lo aveva anticipato nei mesi scorsi, adesso è il momento delle conferme e soprattutto del mettere nero su bianco una parte della riforma del reclutamento. Che non potrà esaurirsi solo con la cadenza annuale dei concorsi, ma che dovrà passare anche per la novità dell’abilitazione tramite i 60 crediti formativi universitari e soprattutto dall’assunzione dei precari, magari mediante quel doppio canale di reclutamento sempre auspicato dai sindacati che risolverebbe il problema della supplentite cronica che affligge la scuola italiana.
“Ora bisogna mantenere la cadenza annuale dei concorsi, perché i nostri insegnanti hanno un’età accentuata. Entro giugno avremo la norma sul reclutamento dei docenti”. Lo ha confermato Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, a margine dell’incontro a Bologna sull’educazione dei bambini tra zero e sei anni con la commissaria europea all’Istruzione, Mariya Gabriel, e con i ministri dell’Istruzione di Slovenia, Cipro, Slovenia, Francia e con il sottosegretario all’Istruzione della Spagna.
Assunzione di 60mila docenti
“Lo scorso febbraio abbiamo messo in movimento quello che ci si attendeva – ha proseguito Bianchi – Abbiamo fatto un concorso straordinario assumendo 60mila docenti, poi la parte delle scuole secondarie che riguarda la Stem e ora con il concorso ordinario completiamo l’opera”.
L’annuncio del concorso ordinario scuola secondaria, bandito quasi due anni fa, in questo senso è sicuramente una buona notizia in considerazione del fatto che chiude il discorso dei concorsi banditi ma mai attuati causa pandemia. La sensazione è che dal prossimo autunno, salvo ulteriori brutte sorprese, ci si possa finalmente rimettere in regola con i concorsi, da bandire annualmente, come anticipato dal ministro dell’Istruzione.