Mobilità docenti 2022: scoppia il caos, sindacati inviano diffida al Ministero
La tensione tra il Ministero e i sindacati sul tema della mobilità per il personale scolastico era rimasta latente nei giorni scorsi dopo le incomprensioni seguenti gli incontri che avevano portato a una fumata grigia. Ora esplode definitivamente a poche ore dalla pubblicazione dell’ordinanza che darà il via alle operazioni in partenza entro fine mese.
Diffida al Ministero
Flc Cgil e Uil hanno diffidato il Ministero dell’Istruzione per condotta antisindacale, chiedendo un incontro entro 15 giorni dalla ricezione della diffida per avviare le trattative sulla riapertura del CCNI della mobilità.
La conferma del procedimento la dà a Orizzonte Scuola il segretario della Uil Scuola, Pino Turi: “Sì, è vero. Un contratto siglato da una sola sigla sindacale è un “non contratto”. Si tratta di un contratto peggiorativo nel merito, nella forma mancano i presupposti di legittimità. Abbiamo evitato in tutti i modi la diffida, ma purtroppo c’è stato un silenzio assordante da parte del Ministero, abbiamo cercato un chiarimento, ma invece nulla di fatto. Ora si vorrebbero far partire le operazioni di mobilità con un contratto che noi riteniamo non legittimo”.
Cambiare il contratto
E ancora: “Noi vogliamo che il contratto sia cambiato, l’Amministrazione non può trincerarsi sul fatto dei tempi, facciamo fare domanda a tutti e poi si vede, si continua a trattare. Noi non vogliamo bloccare la mobilità, vogliamo farla fare a tutti, senza vincoli”.
Anche il segretario della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, a Orizzonte Scuola, spiega: “Ben 4 sigle sindacali su 5 non sottoscrivono il CCNI, sollevando problemi a partire dalle questioni di metodo e questo non è un problema per il ministero? Noi avremmo voluto entrare nel merito della trattativa, non ci è stato permesso di farlo, per questo la diffida. Non accettiamo lezioni su quando il conflitto si agisce e quando no: riteniamo che ci fossero gli spazi per attenuare i vicoli per i neo immessi in ruolo, invece per loro sono stati solo rinviati di un anno e sono stati estesi a tutti i lavoratori. Per il personale della scuola non è mai il momento, c’è sempre una “pandemia”: non si rinnova il contratto, non ci sono le risorse, non si diminuisce il numero degli alunni per classe, si introducono i vincoli, l’inflazione riparte… noi agiamo il conflitto. Oggi ci è stata presentata l’ordinanza che ha evidenziato tutti i problemi interpretativi che ricadranno sui lavoratori a causa di questo contratto. Noi non ci stiamo”.
Possibile proposta di contratto integrativo
Sempre a Orizzonte Scuola, invece, interviene il segretario della Cisl Scuola, Maddalena Gissi: “Non ho compreso all’epoca il perché di una mobilitazione in piena pandemia. Non ho nemmeno compreso perché le altre parti non abbiano fatto nulla per la stesura di un possibile proposta di contratto integrativo. In questo momento il contratto ha il suo valore, l’Ordinanza è stata presentata oggi ai sindacati. A che serve alimentare il conflitto in questo periodo? In questo modo ci saranno problemi per una trattativa per le assegnazioni provvisorie. La resistenza dell’Amministrazione sarà molto più elevata”.