Supplenti covid proroga contratto: ecco perchè il rinnovo si farà per Ata e docenti
Potrebbe a breve sbloccarsi la situazione relativa alla proroga dell’organico Covid Ata e docenti fino alla fine dell’anno scolastico. Al momento tutti i contratti sono in scadenza a fine mese, e dal Governo non sono arrivati segnali che possano far pensare a un rinnovo. Ma la convocazione per parlare dei supplenti docenti e Ata appartenenti all’organico aggiuntivo covid fatta recapitare dall’amministrazione alle organizzazioni sindacali per giovedì 3 marzo alle ore 12 potrebbe essere i segnale tanto atteso di una svolta.
Proroga svincolata dallo Stato di emergenza
Nonostante la proroga dei contratti Covid sia svincolata dalla fine dello Stato di emergenza fissata per il 31 marzo, c’è molta preoccupazione circa la possibilità che tutti i lavoratori in questione possano veder rinnovati i contratti fino alla fine dell’anno scolastico. La promessa del Governo, in fase di rinnovo fino a fine marzo, sembrava potesse cadere nel dimenticatoio alla luce degli ultimi sviluppi.
Per prorogare tutti i contratti, il Governo dovrà aggiungere risorse esplicitamente destinate all’organico Covid. Una destinazione di risorse già inserita nella Legge di Bilancio 2022: “Al fine di corrispondere alle esigenze delle istituzioni scolastiche connesse all’emergenza epidemiologica, il termine dei contratti sottoscritti ai sensi dell’articolo 58, comma 4-ter, lettere a) e b), del decreto legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, può essere prorogato fino al termine delle lezioni dell’anno scolastico 2021/2022 nel limite delle risorse di cui al secondo periodo“.
400 milioni di euro aggiuntivi
Come detto più volte, quel “può” invece di “sarà” ha indotto i più pessimisti a non dare per scontata la proroga da 400 milioni di euro per l’anno 2022.
Nella nota ministeriale del 28/12/21 erano contenute le indicazioni per prorogare i contratti del personale docente e ATA Covid al 31 marzo: “Tenuto conto dei tempi tecnici di assegnazione delle risorse e della necessaria azione di monitoraggio e coordinamento con gli uffici scolastici regionali, in una prima fase, il termine di scadenza delle proroghe è individuabile nella data del 31 marzo 2022“, scrive Viale Trastevere, che poi puntualizza: “sarà cura dello scrivente Dipartimento, d’intesa con il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione e con i competenti uffici scolastici regionali, fornire ulteriori indicazioni per la prosecuzione dei rapporti contrattuali fino al termine delle lezioni dell’anno scolastico 2021/2022“.
L’appello dei sindacati
Gli appelli dei sindacati sono stati dunque ascoltati: “Ci aspettiamo un riconoscimento dalla Presidenza del Consiglio attraverso il finanziamento degli ultimi mesi sino al termine delle attività didattiche, evitando interruzioni che arrecherebbero danno agli studenti e all’ordinaria offerta formativa. È un appello accorato – afferma Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola – che non può essere disatteso; ci saranno sicuramente fondi ed economie già nelle casse del Ministero dell’Istruzione; si finanzino al più presto i fabbisogni richiesti dai Ds perché i tempi sono molto stretti e al 31 marzo più di 70.000 persone rischiano di non avere più il contratto di lavoro”.
“Consideriamo doveroso e fondamentale prorogare fino a giugno i contratti in scadenza a marzo, stipulati sulla base dell’organico aggiuntivo covid e che coinvolgono in massima parte i collaboratori scolastici. L’emergenza sanitaria ha dimostrato che lo Stato ha potuto contare nei momenti difficili sul prezioso contributo di lavoratori che , anche nelle estreme situazioni di rischio e di pericolo, hanno garantito l’apertura delle scuole in sicurezza svolgendo con abnegazione e senso del dovere il lavoro loro assegnato. È giunto il momento di riconoscere alla scuola e a tutti i lavoratori il valore che meritano”, aveva detto la segretaria generale dello Snals Elvira Serafini.
Quale abnegazione e dove?
Parla per te ci sono Covid che si fanno il mazzo…
Purché ci siano i fondi alla fine, che dai 400 milioni di euro che dovevano coprire fino a marzo nessuno dei covid nel mio istituto ha ancora visto nulla. Non è che uno paga l’affitto con le buone intenzioni
Fondi per personale ATA e docenti precari non si trovano e poi lo stato paga centinaia di migliaia di euro a politicanti per 4 giorni in parlamento e gente che lavora deve sopravvivere e spostarsi da casa per uno stipendio misero senza alcun tipo di preavviso si vede rinnovare o no i contratti.