Rinnovo contratto scuola 2022: per i docenti 350 euro in meno rispetto alla pubblica amministrazione
Il rinnovo del contratto scuola 2022 è ancora da ufficializzare, anche se le cifre non si discosteranno, alla fine, da quelle emerse nell’ultimo periodo e di cui si è abbondantemente parlato nelle ultime settimane. Cifre che raggiungeranno a malapena l’aumento a tre cifre, indicato come base minima di una trattativa tra ministero e sindacati che potesse andare a buon fine.
Per i docenti 350 euro in meno
Un risultato minimo ma non sufficiente ad adeguare gli stipendi del personale scolastico a quello del resto della pubblica amministrazione. Ma si tratta in ogni caso di una base di partenza indispensabile, se si considera che si tratta di stipendi fermi ormai da diversi anni.
Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil in una intervista a Orizzonte Scuola spiega: “Il mestiere dell’insegnante non ha il prestigio sociale che dovrebbe avere. Bisogna ripartire e dare valore del lavoro. I salari sono fra i più bassi del pubblico impiego. C’è una distanza di circa 350 euro rispetto agli altri comparti. Pur avendo recuperato qualche risorsa in più, questi soldi non bastano. Se guardiamo l’inflazione sono veramente insufficienti le risorse. Dunque serve un intervento straordinario per reperire altre risorse. Io credo che la categoria si debba ancora mobilitare“.
Carta del docente anche ai precari
Il mondo della scuola soffre ancora enormemente la disparità di trattamento tra docenti di ruolo e precari. Se si considera che i docenti di ruolo sono già in una situazione di svantaggio, per quel che riguarda gli stipendi, è facile comprendere come la situazione dei precari sia ancora più drammatica: “L’idea che ci possano essere trattamenti differenziati è stupida. Dall’inizio bisognava estendere la carta docente anche ai precari. L’investimento sulla formazione debba essere più significativo. La carta si può confermare ma bisogna ricomprendere i precari. Si può fare un’operazione a sommare“.
Proroga dell’organico Covid
Altro tema di stretta attualità quella della proroga dei contratti dell’organico covid: “Deve restare oltre l’emergenza. Serve un investimento sugli organici. Sia docenti che Ata. Ecco perché deve diventare stabile. Al momento però, ricordiamo, il MEF non si è espresso sulla proroga, quindi attendiamo. Non ci sarebbero giustificazioni per non rinnovarlo“.