Ata

Proroga organico covid ata: la soluzione per evitare i licenziamenti in massa

In vista della scadenza dei contratti dell’organico Covid di fine marzo, preoccupa il silenzio del ministero e del Governo inerente il reperimento dei fondi necessari a rinnovare le posizioni dei 55mila dipendenti della scuola che hanno a disposizione solo qualche altro giorno di lavoro.

Scendono in campo anche le Regioni

Scendono in campo anche le Regioni per affiancare forze politiche e sindacali nel raggiungimento di questo obiettivo che sembrava scontato ma che con il passare delle settimane sembra sempre più lontano. Negli ultimi giorni si è parlato di una soluzione ponte per rinnovare fino a fine aprile, e poi chissà.

La paura è che la fine dello stato di emergenza legato a Covid di fine marzo possa aver fatto dubitare il governo sulla necessità di rinnovare l’organico ata e docenti, nonostante fosse stato specificato che le due fattispecie fossero indipendenti e slegate l’una dall’altra.

Servono 200 milioni di euro

Per arrivare a fine anno scolastico, servono quasi 200 milioni di euro (per 55mila contratti di cui 2/3 personale Ata). Di questi sono disponibili attualmente solo 60 milioni.

Come detto la soluzione più immediata potrebbe essere quella di prorogare fino al 30 aprile, per poi trovare le nuove risorse con il nuovo DEF (documento di programmazione economica e finanziaria), in modo da arrivare a fine giugno.

Non solo proroga organico Covid

Il documento inviato dalle regioni non si riferisce solo alla proroga dell’organico Covid, ma anche ad altri elementi relativi alla pandemia e alle gestione del virus a scuola. Le altre proposte dei Governatori sono mantenere la misura dell’isolamento solo per i soggetti positivi a Sars-CoV-2 e sintomatici e attenta valutazione di eventi in comunità chiuse e semi-chiuse attraverso indagine epidemiologica, contact tracing e misure di controllo della diffusione dell’infezione.

Insomma la fine dello stato di emergenza preoccupa, perchè di fatto il virus continua a circolare. I numeri crescono, anche se fortunatamente non quelli relativi all’occupazione delle terapie intensive che continuano a svuotarsi.

L’appello di Fratelli d’Italia

“Il decreto Sostegni ter è insufficiente e superato. Non dà risposte perché non nasce da una visione e non ha il coraggio di utilizzare risorse per offrire risposte tempestive e reali. Fratelli d’Italia si è battuta per la proroga a giugno 2022 del personale Covid nelle scuole”. Lo ha dichiarato il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, nel corso del suo intervento in Aula sul decreto Sostegni ter.

“Personale che – ha aggiunto – serve a mandare avanti alla scuola italiana e che a 14 giorni dalla scadenza dei contratti non trova nessuna certezza; personale che ha accettato di andare a lavorare anche molto lontano da casa con scelte familiari difficili. Si tratta di 55mila italiani che vogliono continuare a lavorare, mentre il governo preferisce utilizzare miliardi per pagare gli inutili e improduttivi sussidi del Reddito di Cittadinanza. Fratelli d’Italia è ancora a chiedere al governo, nonostante i partiti di maggioranza avrebbero potuto farlo approvando il mio emendamento 19.31, di trovare risorse e utilizzare queste professionalità fino a giugno. Basta illuderli con confuse soluzioni dettate da logiche ragionieristiche e non politiche”.