Aumento stipendi docenti: poche illusioni, non supererà i 50€ a testa
I tempi che sta richiedendo il rinnovo del contratto scuola diventa incompatibile con ciò che sta accadendo nel frattempo nel mondo. Il rischio è che il nuovo contratto, non appena approvato, possa risultare di fatto già vecchio. Se si considera poi che le cifre cui si era arrivati non costituivano in ogni caso un risultato soddisfacente per personale scolastico e sindacati, si capisce bene come l’insoddisfazione serpeggi inevitabile.
Un contratto già vecchio
“Non dovremmo chiamarlo nuovo contratto perchè nel frattempo è diventato vecchio, visto che è scaduto da 3 anni e mezzo. Non abbiamo ancora l’atto di indirizzo ufficiale e fra qualche settimana però ci convocheranno per la trattativa”. E’ il parere di Rino Di Meglio, coordinatore nazionale Gilda degli Insegnanti, ospite di Orizzonte Scuola Tv per la rubrica ‘A tu per tu’.
“L’aumento previsto – prosegue il sindacalista – al momento arriva a circa 102/103 euro, sono somme lorde, ricordiamo. Sul netto non arriviamo ai 50 euro medi pro capite, forse gli anziani prenderanno di più, i più giovani di meno”.
Un contratto separato per docenti e personale ata
Di Meglio evidenzia quanto la “distanza rispetto al resto del pubblico impiego“ sia ancora notevole, rendendo il personale scolastico di fatto fortemente penalizzato.
C’è sul tavolo anche la possibilità di un contratto ad hoc solo per gli insegnanti, proposta storica della Gilda mai completamente presa in considerazione: “A stare insieme ci perdiamo tutti quanti. Anche il Personale ATA. Non possiamo avere le stesse normative per chi sta in un’aula scolastica e chi sta in ufficio. Due funzioni entrambe rispettabili ma devono avere un contratto specifico”.
Il problema del lavoro sommerso
C’è poi il tema problematico del lavoro sommerso: “Nel contratto dobbiamo fare entrare un concetto. Nella scuola un’ora di lavoro deve essere pagata un’ora di lavoro. Sono contrario alle retribuzioni forfettarie. Ad esempio: tu fai il coordinatore di classe e ti diamo 150 euro. E conteggiando il lavoro durante l’anno si arriva magari a 5 euro l’ora. Sono cifre ridicole per il lavoro che dovrà fare il collega. Molto spesso il lavoro degli insegnanti o non viene pagato oppure viene pagato con cifre offensive. Serve una quantificazione chiara dell’orario di lavoro“.
Sono il marito di una precaria con 17 anni di supplenze annuali e debbo purtroppo dire che siamo in Italia , abbiamo ministri mangiapane e sindacalisti che chiacchierano e basta purtroppo.Gli anni passano , purtroppo, e i problemi sono i soliti, ovviamente sempre peggio perché la vita e più cara e più breve con tutte queste malattie e i soldi sono sempre meno, poveri figli che futuro li lasceremo????Per favore dateci una mano , Marcello, cordiali saluti.Un marito che ha perso il lavoro a 57 anni.