Scuola

Inserimento in organico di 50mila docenti e Ata: a settembre, ecco per chi

Guai a riposare sugli allori. L’ufficialità della proroga fino alla fine delle lezioni dell’organico Covid docenti e Ata è sicuramente un successo di sindacati e forze politiche alla luce del pessimismo che serpeggiava nelle ultime settimane e del fatto che si fosse giunti a ridosso della scadenza dei contratti e della fine dello stato di emergenza.

Nuovi fondi stanziati

L’approdo in Gazzetta Ufficiale del Decreto Ucraina con le misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi dovuta all’invasione comprende anche una proroga che si attendeva da ben prima dello scoppio della guerra. Per la scuola è stato incrementato il Fondo per l’emergenza epidemiologica da COVID-19, per l’acquisto di dispositivi di protezione, l’igiene individuale e degli ambienti, con un limite di spesa di 30 milioni di euro nel 2022.

E poi c’è la tanto attesa proroga dei contratti Covid, grazie a uno stanziamento di altri 170 milioni, che consentono di arrivare fino alla fine delle lezioni. Che significa 15 giugno per tutti tranne che per la scuola dell’infanzia, che termina il 30 giugno. E infatti nel rinnovato articolo 36 è specificato che il termine dei contratti già “prorogati fino al 31 marzo 2022, può essere prorogato fino al termine delle lezioni dell’anno scolastico 2021/2022, e comunque non oltre il 15 giugno 2022, salvo che per le scuole dell’infanzia statali di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59 nelle quali il termine è prorogato fino e non oltre il 30 giugno”.

I dubbi per il prossimo anno

Come detto però la mente è già rivolta al prossimo anno scolastico, quando la fine dello stato di emergenza non necessariamente farà rima con la fine delle esigenze legate alla pandemia, che in qualche modo è ancora presente nella società anche se in maniera minore, soprattutto a livello di impatto sulle ospedalizzazioni e sulle terapie intensive.

Per questo i sindacati si augurano che l’organico Covid possa essere trasformato in organico di diritto, quantomeno per compensare la forza lavoro cui la scuola ha dovuto rinunciare negli ultimi anni. Anief sta già chiedendo al Governo di inserire tutti i posti dell’organico Covid in organico di diritto, quindi non associato all’emergenza pandemica ma alla estrema necessità delle scuole di tali professionalità.

Inserimento in organico di diritto per 50mila docenti e Ata

“Dobbiamo ricordarci che i circa 50mila docenti e Ata assunti a seguito della pandemia da Covid19 – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – corrispondono ad appena un quinto dei posti tagliati negli ultimi dodici anni nell’indifferenza dei tanti governi che si sono succeduti nel frattempo. Se davvero si vuole rilanciare l’Istruzione in Italia, grazie anche agli oltre 15 miliardi del Pnrr, allora voltiamo pagina e cancelliamo una volta per tutte gli effetti nefasti del dimensionamento avviato nel 2008 con la Legge 133. Anief ha già chiesto di inserire a regime negli organici tutti i docenti e Ata cosiddetti Covid19, prima con un emendamento alla Legge di Bilancio 2022, poi anche nel decreto Sostegni Ter e ribadito ad inizio marzo. Ora, attendiamo una risposta dal Parlamento. Di sicuro – conclude Pacifico – noi non ci fermeremo, perché le nostre scuole hanno estremo bisogno di queste professionalità”.