Organico Covid Ata: conferma anche per il prossimo anno scolastico
La fine dello stato di emergenza legata al covid è sicuramente una buona notizia soprattutto dal punto di vista del segnale verso un ritorno alla normalità che passa anche attraverso una serie di allentamenti alle restrizioni cui ci siamo abituati negli ultimi anni. Restrizioni che verranno già meno per tutto il mese di aprile, e che poi subiranno un ulteriore fondamentale passaggio con l’arrivo del mese di maggio, quando ad esempio il Green Pass scomparirà quasi del tutto.
Fine dello stato di emergenza, non dell’emergenza
Va però tenuto presente che la fine dello stato di emergenza non fa scomparire magicamente le problematiche legate al Covid, e in particolare la scuola dovrà fare ancora a lungo i conti con tutte le situazioni ad essa connesse. Una delle quali la necessità di personale per far fronte a una serie di esigenze che permarranno ancora a lungo. In questo senso la proroga dell’organico covid, slegata dalla fine dello stato di emergenza, rappresenta certamente un ottimo segnale.
Ma la preoccupazione è rivolta a ciò che accadrà dal prossimo anno scolastico. Le lezioni in classe non sono affatto sicure: a sostenerlo è il sindacato Anief, che attraverso il suo presidente nazionale fa un appello al ministro dell’Istruzione.
Conferma organico Covid per il prossimo anno
“A Patrizio Bianchi chiediamo finalmente di assumersi un impegno per rivedere il rapporto alunni-insegnanti” introducendo un tetto più basso di iscritti per classe, così da garantire il distanziamento anche nei mesi prossimi, come pure la conferma dell’organico Covid per il prossimo anno scolastico”, ha detto Pacifico durante un intervento radiofonico a Italia Stampa.
Il sindacalista autonomo sottolinea le conseguenze della mancata firma di tutti i sindacati sul protocollo sicurezza nella scuola, a seguito dell’assenza di risorse, spazi e organici, e delle 36 ore settimanali imposte ai docenti non vaccinati attraverso una specifica nota ministeriale (con conseguente ricorso Anief): “Servivano norme chiare per andare a utilizzare il personale docente rientrato come docente”, ha detto Pacifico, perché sono lavoratori che non hanno “cambiato la loro mansione e funzione”.
Il leader del giovane sindacato è infine tornato a parlare della “necessità di dotare le aule della ventilazione meccanica, per evitare che poi il Covid si ripresenti e blocchi di nuovo l’attività didattica”.
Noi siamo fondamentalmente dispiaciuti del fatto che la proroga fino al termine delle lezioni non è stata uguale x tutti. La mia scuola ha prorogato i contratti covid fino al 30 di aprile. Non è giusto disuguaglianza totale come si può pensare che vogliano investire in futuro sul personale scolastico se non cambiano modo di pensare la scuola. Sono profondamente delusa
Le scuole necessitano di stabilizzare il personale “Covid Ata” assunto a termine nell’ultimo biennio. Ne gioverebbe la scuola ma l’educazione “civica” nel suo complesso, sempre più carente e ne trarrebbe beneficio la scuola stessa, abbassando il più delle volte l’età media del personale in servizio.