Rinnovo contratto scuola: 25mila euro di arretrati per ogni docente
Il rinnovo del contratto scuola è ancora in stand by. I temi da risolvere con i sindacati cono ancora molti e i temi da sciogliere altrettanti. Sul tavolo la questione dell’aumento degli stipendi, ma non solo. La sensazione è che non sarà una partita facile da giocare ne una trattativa cui arrivare facilmente a una soluzione. Marcello Pacifico, leader Anief, ne parla a Orizzonte Scuola in una intervista esclusiva.
25mila euro di arretrati non corrisposti
“Il ministro aveva detto che se ne sarebbe riparlato dopo le elezioni Rsu. Ho chiarito al ministro, nell’ultimo incontro di febbraio, che c’era un impegno del governo di mettere risorse aggiuntive per il personale scolastico che è stato disatteso in legge di bilancio. Le risorse servirebbero per sanare la posizione degli aumenti dell’anno 2013 e per riconoscere specifiche indennità (di sede, burnout, di incarico). Quando ci siederemo al tavolo, vorremo impegni precisi per il rinnovo del prossimo contratto. Primo fra tutti, riallineare gli stipendi all’inflazione. Il personale scolastico, attualmente, continuerebbe ad avere 274 euro in meno in busta paga, per un totale di 25 mila di arretrati non corrisposti, considerando gli ultimi 14 anni”.
Altro tema caldo quello del concorso ordinario in via di svolgimento, che sta portando a quella che il sindacato stesso ha definito la strage degli innocenti. Un concorso che dopo il concorso stem della scorsa estate, sta di fatto ufficializzato il fallimento di un centro tipo di metodo di reclutare i docenti.
Doppio canale di reclutamento
“Va aperto un tavolo urgente sul reclutamento per sconfiggere la supplentite. Va riaperto ed esteso il doppio canale di reclutamento e assumere dalle GPS, dove le GAE sono esaurite. Le GPS sono la prosecuzione delle GAE per le supplenze e noi vogliamo che lo siano anche per i ruoli. Si potrebbero aprire dei corsi gratuiti di abilitazione durante l’anno di prova per il personale di seconda fascia.
I quiz se proprio devono essere fatti, dovrebbero essere pubblicati prima per poter dare spazio alla verifica sui temi e l’ambiguità delle risposte e delle domande e la coerenza delle discipline. Un test non può certificare il merito di un candidato. Questi test venivano utilizzati per le preselettive e non per poter verificare la preparazione di un docente. La soluzione al precariato non possono essere i concorsi, ma non perché i precari non sono preparati, ma perché non sono lo strumento idoneo per evitare l’abuso dei contratti a termine. Lo strumento c’è, lo ribadisco: è il doppio canale di reclutamento“.