Aumento stipendio docenti: come cambieranno le retribuzioni nel 2022
Il rinnovo del contratto scuola è ancora da discutere e definire, ma i sindacati hanno le idee molto chiare sulle necessità di un comparto che da troppi anni attende un aumento delle retribuzioni in linea con gli stipendi dei colleghi europei e della pubblica amministrazione italiana.
Migliorare le retribuzioni
“Migliorare le retribuzioni, divorate dai rincari, a partire dalla scuola: lo chiederemo il 7 aprile al presidente del Consiglio”: lo dice Luigi Sbarra, segretario generale Cisl, durante la convention delle candidate e dei candidati alle elezioni RSU per la Federazione CISL – Scuola, Università, Ricerca svolta al Teatro Brancaccio di Roma.
L’aumento previsto raggiunge la soglia minima della tripla cifra richiesta dai sindacati, ma parliamo di un importo lordo, che rappresenta un segnale ma che non costituisce di certo un risultato soddisfacente ne per i sindacati ne per i diretti interessati.
Stabilizzazione del precariato
Sbarra sottolinea che “bisogna rendere esigibile l’accordo di maggio firmato a Palazzo Chigi con il ministro dell’Istruzione: non cederemo di un millimetro sui contenuti di quell’intesa”.
“Perchè bisogna mettere il progetto di crescita della scuola al centro del Paese, sostenendo i redditi delle persone che rappresentiamo” e agendo su una serie di urgenze che tengono bloccato il settore.
In particolare, sulla scuola chiediamo di “stabilizzare il precariato del personale docente e ATA, sbloccare gli investimenti su edilizia scolastica ed innovazione, rilanciare mobilità e autonomia d’istituto, fissando la formazione degli operatori come diritto universale”.
Sicurezza sul lavoro
E ancora: “Per ogni euro che si investe sulle tecnologie e sulle macchine, bisogna spendere un euro per le persone e per i lavoratori”. Il segretario generale Cisl sottolinea che “servono contratti a tempo indeterminato per i giovani e per le donne”. Sulla sicurezza: “È indegno che in un Paese civile come l’Italia ogni anno si mietono 1.200-1.300 vittime sul lavoro”.
Altro capitolo quello inerente i soldi in arrivo dall’Unione europea: “Il tesoretto delle risorse del Pnrr devono servire a finirla con la disparità di risorse tra ricchi e poveri: rispondiamo al monito di Papa Francesco, quando ci invita a tenere equilibrio le tecnologie con un nuovo umanesimo che guarda alle persone”.
E basta con questa contrattazione che si sta prolungando all’infinito, mi pare che faccia comodo e non porti a nulla. Intanto fateci dare quanto contrattato, anche se esiguo, con comprensivo di arretrati e poi si torna alla carica
Ma a fronte di quell’aumento io sono pronto.a rinunciarvi,poiché rappresenta la solita umiliazione che si vive ormai da anni.il precariato si combatte con concorsi ordinari!!!!!
Io non rinuncio a niente. Diano semplicemente quello previsto nel contratto nazionale. Equiparare le retribuzioni a livello euopeo.
Sempre peggio, parlano, parlano…Vergognoso che un docente guadagni meno di un netturbino…senza offesa al netturbino.
Vergogna italiana!
E’ una vergogna vedere uno stato che porta soldi (dei cittadini ITALIANI) a tutto il mondo e aumenta a dismisura le spese militari, mentre verso i TARTASSATI docenti si comporta col piglio di chi non è disposto a concedere nulla. Io sono un docente che ha sempre accettato tutte queste prevaricazioni dei nostri strapagati politicanti, ma adesso basta, farò quanto è in mio dovere ma nulla più. Essere sfruttato e preso in giro dal grande DRAGHI proprio non lo posso tollerare.
Finitela di votare certi sindacati e di farvi le loro tessere, perché non fanno gli interessi dei lavoratori
Siamo alle solite, nessuna volontà di equiparare i nostri stipendi a quelli europei. Il nostro ministro e Draghi la smettano di prenderci in giro. Nella scuola si investe, da essa dipende il futuro del nostro Paese. Dateci gli arretrati e l’annualità omessa che ha penalizzato per un anno intero chi doveva passare nella seguente fascia di reddito. I sindacati stanno a guardare? Io sto per inoltrare disdetta dal mio sindacato. Sono indignata! Siamo indignati e scendiamo in piazza a protestare contro il carovita.