Concorso straordinario per l’abilitazione: bando o riattivazione dei Pas
Il concorso straordinario per l’abilitazione avrebbe dovuto risolvere molte delle questioni legate all’immissione in ruolo dei precari, ma di fatto se ne sono perse le tracce, mentre sono ripresi i concorsi ordinari fermi da oltre due anni, da prima della pandemia. Anche i sindacati sollecitano il Governo sulla questione, perchè l’abilitazione per gli insegnanti precari diventa una soluzione per le croniche mancanze della scuola e allo stesso tempo una necessità per la stabilizzazione di una categoria da troppo tempo penalizzata.
Procedura per i docenti con tre anni di servizio
In questo senso la procedura straordinaria di abilitazione prevista dal DD n. 497 del 21 aprile 2020, alla quale avevano partecipato docenti che avevano i 3 anni di servizio anche nella scuola paritaria o IeFP, poteva costituire una soluzione importante. Ma se ne sono perse le tracce. Il tutto con l’aggravante che gli aspiranti avevano già presentato domanda di partecipazione pagando anche relativa tassa di iscrizione, incassata dal ministero e mai restituita.
Dopo l’avvio dei concorsi ordinari, infanzia, primaria e secondaria, l’ottimismo era cresciuto per l’annuncio dell’avvio anche del concorso straordinario per l’abilitazione. La risposta è stata un inquietante silenzio da parte del ministero che ancora permane. A questo punto difficile che possa essere avviato prima dell’estate.
Riattivazione dei Pas
L’alternativa diventa dunque, per l’abilitazione dei precari, la riattivazione dei PAS. In questo senso uno dei maggiori sponsor di questa soluzione, il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama si è fatto sentire nei giorni scorsi: “vanno anzitutto e con la massima urgenza riattivati e resi strutturali i percorsi formativi abilitanti all’insegnamento (Pas) per non disperdere il patrimonio d’esperienza di centinaia di migliaia di docenti da troppi anni confinati nelle graduatorie per le supplenze per inadempienze dell’Amministrazione”. Il senatore ha consegnato al Ministro Bianchi la bozza della norma.
Riforma con addio dei 24 cfu e dei quiz
Il tutto n attesa di capire quale direzione prenderà la riforma del reclutamento voluta dal ministro Bianchi e ormai indispensabile. Il fallimento degli ultimi concorsi, che il ministro vuole far diventare annuali, costituisce un ulteriore campanello d’allarme e un motivo per accelerare al più presto in questo senso. L’addio dei 24 Cfu sembra ormai scontato, quello dei quiz un po’ meno considerato che richiederebbero una formula sostitutiva che al momento non sembra all’orizzonte.