Riforma reclutamento docenti: cambiano procedure concorsuali e l’anno di formazione
Importante incontro in programma la prossima settimana per il futuro del reclutamento docenti. Martedì 12 aprile sindacati e Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi si siederanno intorno a un tavolo per per discutere delle novità da introdurre per il futuro dell’abilitazione degli insegnanti e la loro immissione in ruolo.
I punti chiave della riforma
Non sono pochi i punti ancora da mettere a punto e sui quali sindacati e ministero devono trovare un accordo. Ci sono già dei punti di partenza che consentiranno di accelerare la riforma del reclutamento. La riforma prevista dal Pnrr ha già individuato alcuni punti chiave: “Il rafforzamento dell’offerta formativa presuppone un miglioramento delle competenze del corpo docente in servizio, a partire dal suo reclutamento. A tal fine, la riforma del sistema di reclutamento dei docenti ridisegna le procedure concorsuali per l’immissione nei ruoli del personale docente rafforzando, secondo modalità innovative, l’anno di formazione e prova, mediante una più efficace integrazione tra la formazione disciplinare e laboratoriale con l’esperienza professionale nelle istituzioni scolastiche. Completa il processo di rafforzamento delle competenze una riforma che introduce un sistema di formazione continua in servizio. Questo, insieme ad una migliore pianificazione del bisogno di insegnanti, consentirà di affrontare il cronico mismatching territoriale“.
70.000 docenti entro il 2024
Il documento ufficiale del Pnrr prevede che “l’attuale sistema di reclutamento degli insegnanti richiede una revisione finalizzata a poter coprire, con regolarità e stabilità, le cattedre disponibili con insegnanti di ruolo. Tale misura ha l’obiettivo strategico di comportare un significativo miglioramento della qualità del sistema educativo del nostro Paese che non può non passare attraverso un innalzamento delle professionalità del personale scolastico. Il processo normativo sarà avviato nel 2021 e concluso nel 2022“.
Il PNRR prevede che la riforma del sistema di reclutamento consenta l’immissione in ruolo di 70.000 docenti entro il 2024.