Mobilità docenti: arriva il vincolo triennale per i vincitori del concorso
Quando si parla di riforma del reclutamento degli insegnanti non ci si riferisce unicamente alle modalità di immissione in ruolo e di partecipazione ai concorsi, oltre alla struttura dei concorsi stessi. La riforma del reclutamento insegnanti riguarderà anche una serie di elementi collaterali come ad esempio quelli relativi alla mobilità. E potrebbero esserci importanti novità in merito.
Non solo abilitazione e concorsi
Ne sapremo di più in settimana, al termine dell’incontro programmato al Ministero dell’Istruzione tra il ministro Patrizio Bianchi e i sindacati. Si discuterà del futuro della scuola e delle modalità di accesso ad essa, ma non solo. Se il tema dei concorsi e delle loro modalità di svolgimento saranno al centro del discorso (il fallimento recente delle prove a quiz dei concorsi ordinari impone una serie riflessione considerata la volontà di Bianchi di indire concorsi annuali a cominciare da quest’anno), sono anche altre le tematiche da affrontare.
Una di queste riguarda le novità che potrebbero caratterizzare il mondo della scuola per quel che concerne il tema della mobilità docenti. In questo senso il Governo non sembra più troppo convinto delle scelte fatte negli ultimi tempi e potrebbe fare marcia indietro circa alcune tematiche.
Le novità sulla mobilità
Secondo le anticipazioni, nell’incontro di martedì al Ministero dell’Istruzione tra il ministro Patrizio Bianchi e i sindacati si potrebbe parlare anche della possibilità che i futuri vincitori dei concorsi possano chiedere trasferimento, ma anche assegnazione e utilizzazione provvisoria in altro istituto, solo dopo tre anni di servizio nella scuola a cui sono stati assegnati.
Si tratterebbe di una marcia indietro abbastanza clamorosa se si considera che solo pochi mesi fa, il ministero aveva deciso di accordare la possibilità di concedere lo spostamento dopo l’anno di prova. La sensazione è che l’incontro al Ministero dell’Istruzione tra il ministro Patrizio Bianchi e i sindacati sarà solo il primo di una lunga serie, in considerazione del fatto che sono molti i temi da trattare e su molti di essi si preannuncia una distanza non indifferente tra sindacati e Governo.