Come diventare docenti: da giugno laurea e 30 Cfu per accedere al concorso
La nuova riforma del reclutamento sarà varata entro giugno del 2022, ma per entrare a regime avrà bisogno di una fase transitoria che traghetterà i docenti fino al 2024. Sarà quello l’anno in cui entrerà definitivamente in vigore. Lo specifica la stessa bozza del testo: “Sino al 31 dicembre 2024, coloro che vincano il concorso avendo acquisito solamente 30 crediti formativi universitari e accademici, integrano la formazione iniziale e superano la prova finale necessari all’abilitazione nel primo anno di immissione in servizio a tempo determinato e part time nelle modalità di cui all’articolo 13, comma 2“.
Laurea magistrale e 30 CFU
Questo significa che chi è in possesso della laurea magistrale e 30 CFU formativi universitari e accademici, potrà accedere al concorso docenti.
Chi riuscirà a superare il concorso, otterrà un contratto di supplenza part time. A quel punto dovrà integrare la formazione iniziale con altri 30 CFU. L’ultimo step sarà costituito dalla prova finale per ottenere l’abilitazione.
L’abilitazione consentirà di insegnare nelle scuole paritarie. Chi vorrà invece insegnare nelle scuole statali dovrà intraprendere l’anno di prova. Che prevede anche la valutazione finale. Ultimo passaggio sarà l’immissione in ruolo.
Chi non ha ancora conseguito l’abilitazione all’insegnamento
Proprio a questo proposito, la bozza della riforma del reclutamento specifica che: “Sino al 31 dicembre 2024, i vincitori del concorso su posto comune, che non abbiano ancora conseguito l’abilitazione all’insegnamento, sottoscrivono un contratto annuale a tempo determinato part-time con l’ufficio scolastico regionale a cui afferisce l’ambito territoriale dell’istituzione scolastica scelta e completano il percorso universitario e accademico di formazione iniziale di cui all’articolo 2-bis. Con il superamento della prova finale del percorso universitario e accademico di formazione iniziale, i docenti tirocinanti conseguono l’abilitazione all’insegnamento di cui all’articolo 2-ter. Conseguita l’abilitazione, i docenti sono sottoposti al periodo annuale di prova in servizio, il cui positivo superamento determina l’effettiva immissione in ruolo. Si applicano al suddetto anno di prova le disposizioni di cui al comma 1“.
Questi i passaggi entro giugno di quest’anno, che dovrebbero consentire entro il 2024 di effettuare 70mila immissioni in ruolo.