Classi in deroga 2022/23: 8741 posti previsti, le indicazioni del ministero
Sono state stabilite per il prossimo anno scolastico le classi in deroga sulla base dei parametri dettati dal DPR di riferimento. Il Ministero ha deciso quali saranno i posti attivabili e i criteri. Il Ministero ha stabilito le dotazioni organiche relative al personale docente dei posti comuni, di potenziamento, di sostegno e di adeguamento dell’organico alle situazioni di fatto per il prossimo anno scolastico.
Le indicazioni del decreto
Il decreto per il prossimo anno scolastico dispone:
- la rimodulazione del complessivo fabbisogno di personale docente, con indicazione di quello
da destinare all’insegnamento dell’Ed. motoria nella scuola primaria per le classi quinte; - la stima del numero delle classi quinte presso le quali è attivabile l’insegnamento di Ed. motoria e il relativo limite massimo del numero dei posti, compresi quelli equivalenti alla somma, a livello provinciale, degli apporti orari di due ore per classe ricondotti a posti intero;
- la previsione della quota massima dell’organico del personale docente da destinare alle classi
costituite in deroga alle dimensioni individuate dal DPR n.81/2009, ripartita per regione.
Le classi destinatarie
Ci sono poi le classi in deroga per garantire il diritto all’istruzione da parte dei soggetti svantaggiati collocati in classi con numerosità prossima o superiore ai limiti previsti. La deroga è concessa alle scuole che dispongono dei valori degli indici di status sociale, economico-culturale e di dispersione scolastica. I criteri sono stabiliti dal un decreto interministeriale.
I posti da destinare alle classi in deroga è pari a 8.741. Invece l’equivalente numero di classi, se attivate in deroga solo nella scuola secondaria di II grado, è di 4523. C’è poi la possibilità, da parte degli USR, di gestire situazioni di criticità anche negli altri gradi di istruzione.
I posti sono inclusi nel contingente complessivo dei posti comuni e di potenziamento dell’organico di diritto. Nel decreto si individuano oltre gli indicatori di status sociale, economico-culturale e di dispersione scolastica, anche le soglie utili per stabilire le scuole nelle quali gli Uffici scolastici regionali potranno autorizzare la deroga.