Precari con 3 anni di servizio: accesso diretto al concorso con la nuova riforma
Nonostante le tante critiche mosse alla riforma di reclutamento docenti da parte di forze politiche e sindacati, soprattutto per quel che concerne la scarsa attenzione dedicata al precariato e alla stabilizzazione dei supplenti, c’è una sezione dedicata da parte del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ai precari che abbiano svolto almeno tre annualità di servizio negli ultimi 5 anni.
70 mila immissioni in ruolo entro il 2024
La riforma è ancora in alto mare per via della discussione aperta con forze politiche e sindacati, scettici su alcuni aspetti delle novità introdotte. Il problema è che i tempi stringono in virtù della necessità che la riforma venga approvata entro giugno. Prima si riuscirà a partire con la riforma, prima si riuscirà a iniziare ad attuare il piano he dovrebbe portare a 70 mila immissioni in ruolo entro il 2024.
In ogni caso stiamo parlando di una riforma ancora in embrione che avrà bisogno di ulteriori aggiustamenti. Siamo ancora al cospetto di una bozza che il Ministro dovrà presentare alla Commissione Europea. Non dimentichiamo che si tratta di una riforma direttamente connessa al Pnrr che inevitabilmente subirà delle modifiche fino alla fine.
Problematica correlata alle tempistiche
Come detto la problematica è soprattutto correlata alle tempistiche: dovrebbe essere varata entro giugno, in modo da consentire di avviare come previsto i concorsi su base annuale che portino entro il 2024 a 70mila immissioni in ruolo.
Tornando all’attenzione rivolta ai precari, la riforma prevede due percorsi separati che tutelano la formazione iniziale per i neolaureati e uno dedicato ai precari con tre anni di servizio.
Per i precari con 3 anni di servizio, è previsto un percorso dedicato per l’immissione in ruolo. La riforma ha pensato a un canale del reclutamento per i docenti precari indirizzato ai supplenti storici che abbiano al loro attivo 36 mesi di attività.
Servizio presso istituzioni scolastiche statali di almeno 3 anni
“La partecipazione al concorso è in ogni caso consentita a coloro che hanno svolto, entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione al concorso stesso, un servizio presso le istituzioni scolastiche statali di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, nei cinque anni precedenti, valutati ai sensi dell’articolo 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124“.
Per loro un percorso agevolato che porti ad accedere direttamente al concorso pubblico per poi potersi allineare a livello formativo mediante un contratto part-time ed un percorso finalizzato all’acquisizione di 30 CFU nei centri di Ateneo. Questo consentirà loro di accedere a prova di abilitazione e anno di prova.