Scuola

Precari con 3 anni di servizio: ecco il percorso dedicato per l’immissione in ruolo

La riforma del reclutamento, secondo quanto messo nero su bianco dal ministro Bianchi, sta subendo molte critiche fondamentalmente su tre aspetti. La lungaggine del percorso che porterà i docenti a essere immessi in cattedra, la scarsa attenzione per la stabilizzazione dei docenti precari e la struttura della formazione professionale, correlata anche all’aumento dello stipendio degli insegnanti.

Entro il 2024 a 70mila immissioni in ruolo

La riforma dovrà essere approvata entro giugno in modo da consentire la sua applicazione a partire dal prossimo anno scolastico. L’obiettivo è duplice: partire con i concorsi annuali già da quest’anno e proseguire poi con l’obiettivo di arrivare entro il 2024 a 70mila immissioni in ruolo.

Sono previsti attualmente due percorsi separati. Uno attiene la formazione iniziale, ed è strettamente connessa anche al destino dei neolaureati. L’altro è pensato per i precari con tre anni di servizio. Proprio questo canale lascia perplessi forze politiche e sindacati, non essendo ritenuto sufficiente a garantire la stabilizzazione che i precari meritano e di cui la scuola ha bisogno per non disperdere l’esperienza accumulata negli anni.

Percorso finalizzato all’acquisizione di 30 CFU

Il canale di reclutamento pensato per i docenti precari prevede infatti un percorso dedicato per supplenti storici che abbiano al loro attivo 36 mesi di attività. Per questa categoria di insegnanti è previsto l’accesso diretto al concorso pubblico. In un secondo momento, è previsto il riallineamento formativo tramite un contratto part-time ed un percorso finalizzato all’acquisizione di 30 CFU nei centri di Ateneo, con successiva prova di abilitazione e anno di prova.

Il nuovo sistema di reclutamento per l’assunzione dei docenti nella scuola di I e II grado prevede dunque due percorsi separati. Il primo finalizzato alla formazione destinata principalmente ai neolaureati. L’altro dedicato ai precari con tre anni di servizio. Previsto anche un percorso transitorio per la partecipazione ai concorsi pubblici indetti fino al 31/12/2024.